Caucus in Iowa: che cosa sono e come si vota alle primarie negli USA

Chiara Puccioni

2 Febbraio 2016 - 22:40

In Iowa si sono appena conclusi i caucus, ovvero la prima tornata di primarie degli USA. Come funziona il sistema di elezione del candidato repubblicano e democratico alle presidenziali USA e perché l’Iowa è importante.

Caucus in Iowa: che cosa sono e come si vota alle primarie negli USA

Si sono da poco conclusi i caucus nello Stato dell’Iowa, che hanno visto vincere Hillary Clinton per i Democratici - sugli altri due candidati Martin O’Malley e Bernie Sanders - e Ted Cruz per i Repubblicani, che ha sorpassato gli altri 11 concorrenti, compreso il discusso Donald Trump. A sorpresa però ottimi risultati sono stati raggiunti anche dal candidato Marco Rubio, sempre per i Repubblicani. Ma che cos’è il caucus?

Il caucus è, in senso generico, un incontro tra i sostenitori di un partito politico o di un movimento. Nel caso delle elezioni alla presidenza per gli Stati Uniti, è un’assemblea di partito, Repubblicano o Democratico, che viene indetta per scegliere quali candidati presentare per le elezioni presidenziali. Sostanzialmente è una delle modalità con cui è possibile votare per le primarie negli USA. Il sistema delle primarie americane, infatti, prevede diversi sistemi, che possono variare da Stato a Stato ma anche tra Repubblicani e Democratici. In alcuni Stati i cittadini eleggono dei rappresentanti, i quali, in una specifica convenzione che si terrà a luglio, sceglieranno poi il candidato alla corsa per la presidenza. In altri ancora si ricorre ai caucus, ovvero si vota nuovamente per dei delegati che parteciperanno alla convention di partito, durante la quale si voterà definitivamente il nome del candidato presidente, ma il sistema è più capillare. Per ogni seggio vengono scelti dei delegati, che poi sceglieranno i rappresentanti di contea, che a loro volta designeranno i delegati nazionali per la convention finale. Per dare un’idea dei numeri, in Iowa si sono riuniti 1681 caucus, in 99 contee.

Ma nelle primarie cambia anche la modalità di voto. Ci sono quelle “aperte”, alle quali possono partecipare tutto gli elettori registrati in quello Stato, a prescindere dal partito di appartenenza. Un repubblicano potrebbe quindi votare alle primarie del Partito Democratico, e viceversa. In quelle “chiuse”, invece, come si intuisce dal nome, possono partecipare solamente gli elettori registrati nei rispettivi partiti. Questo perché negli USA esiste un sistema di registrazione degli elettori molto diverso dall’Italia, che in alcuni Stati prevede anche la necessità di dichiarare il partito di preferenza, oppure l’”indipendenza” (anche se ovviamente, al momento del voto, si può scegliere liberamente). Esiste infine una via di mezzo, ovvero le “quasi-chiuse”, in cui possono partecipare gli indipendenti ma non i sostenitori del partito avversario.

Salta agli occhi che questo processo è piuttosto impegnativo per gli elettori, anche perché spesso, a seconda delle modalità di voto, può impiegare parecchie ore. Di conseguenza, coloro che partecipano a questo genere di primarie sono principalmente attivisti politici, fortemente motivati. Si calcola che in media si presentino ai caucus il 20% degli elettori iscritti al Partito, che sia Democratico o Repubblicano, motivo per il quale spesso i candidati più radicali hanno più possibilità tramite questo sistema.

Perché tanta enfasi sulle primarie dello Stato dell’Iowa, che in fin dei conti conterà solamente per l’1% come numero di delegati (52 Democratici e 30 Repubblicani) inviati nella convention finale? Per motivi “strategici”: l’Iowa è un piccolo Stato dove anche un candidato meno conosciuto, con meno risorse da investire per la propria campagna, ha delle possibilità che magari non avrebbe in California o in Texas. Una volta acquisita la copertura mediatica e la notorietà, sarà poi anche più facile ottenere sostegno dai finanziatori. Ci sono poi importanti precedenti di candidati che hanno vinto in passato nell’Iowa e poi alle elezioni vere e proprie, uno tra tutti Barack Obama, che vinse per i Democratici nel 2008.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it