Sono moltissime le imprese, banche e società che dopo il referendum del 1° ottobre stanno abbandonando la Catalogna. Anche la borsa sta oscillando pericolosamente. Cosa sta accadendo in Spagna?
La Catalogna è la protagonista della maggior parte dei grattacapi a livello economico delle ultime settimane.
La sfida catalana, infatti, che in termini economici si traduce nel 19% del PIL spagnolo, è interpretata da alcuni analisti come un problema strutturale che porterà alla nascita di un vero e proprio stato parallelo.
Ora come ora, i mercati stanno valutando un problema congiunturale e non un problema strutturale. Ciò significa che una dichiarazione di indipendenza (che verosimilmente vedremo nei prossimi giorni) non è la stessa cosa di una indipendenza effettiva che si traduce in uno spacco istituzionale.
Per rendere effettivo un referendum di indipendenza, infatti, il presunto nuovo Stato dovrebbe assumere competenze che non gli sono proprie in diverse materie. Il settore di maggiore rilevanza è sicuramente quello tributario. Inoltre il Governo centrale di Madrid, attraverso l’articolo 155, può centralizzare le competenze delle comunità autonome.
Cosa sta succedendo alle banche catalane
Le imprese operanti in Catalogna non sono viste di buon occhio dagli investitori. Sabadell e Caixabank sono le due banche che più hanno sofferto l’incertezza delle ultime settimane, con una caduta rispettivamente del 9,68% e del 5,94%.
Il fatto che Carles Puigdemont, Presidente della Generalitat, abbia annunciato di voler tenere un discorso in cui commenterà i risultati del referendum, ha avuto pesanti ripercussioni sulle ultime sessioni di borsa. I dati di chiusura hanno mostrato che i valori peggiori si sono confermati quelli di Sabadell e Caixabank. Imprese catalane, appunto.
Oryzon Genomics, la prima impresa che dice addio a Barcellona
Lo scorso 3 ottobre la Oryzon Genomics ha annunciato in un comunicato che trasferirà il suo domicilio sociale da Cornellà del Llobregat (provincia di Barcellona) a Madrid, con il fine di ottimizzare la propria produzione e migliorare la relazione con i suoi investitori.
Fondata a Barcellona nel 2000, Oryzon Genomics è la principale impresa biotecnologica di Catalogna, oltre ad essere la prima quotata in borsa ad aver lasciato Barcellona. Nel 2016 aveva all’attivo 49,74 milioni di euro e il suo capitale in borsa è di 61,14 milioni di euro. La reazione degli investitori di fronte a quest’evento è stata una retrocessione del 4,28%, per poi premiare la compagnia con un 13% in più.
Secondo i dati, sono già 405 le società che hanno abbandonato il domicilio sociale in Catalogna nel primo semestre dell’anno, il dato peggiore tra le comunità autonome dell’intera Spagna.
Le variabili economiche di cui tenere conto
Il mercato sta scontando il rischio politico attuale. Nella prima parte dell’anno, l’indice Ibex 35 era fra quelli con la miglior performance in Europa. Dopo l’inasprirsi della crisi in Catalogna, l’Ibex è pesantemente retrocesso di fronte al resto degli indici. Nella sessione di lunedì, la caduta si è fermata intorno al 3% (anche se nonostante tutto l’indice è salito del 6,43% quest’anno).
Il premio di rischio si installa a 133 punti. Nonostante ciò, bisogna ricordare che negli ultimi due anni e mezzo ha oscillato tra i 100 e i 150 punti, per cui i parametri continuano ad essere stabili. Riguardo la probabilità di default, negli ultimi giorni è salita dal 4% al 5,4%, anche se si mantiene tra i livelli più bassi degli ultimi due anni.
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