Cassa integrazione in deroga e limiti temporali, in arrivo la stretta da parte del Governo Letta. Ecco cosa sta per cambiare, e che cosa rischia chi usufruisce della Cig in deroga.
Cassa integrazione in deroga, al via nuovi limiti temporali che condurranno l’istituto verso la definitiva scomparsa. Dopo il balletto di questi mesi sulle cifre necessarie a finanziarla, infatti, sembra proprio giunta la decisione, da parte dell’attuale esecutivo, di porre un deciso giro di vite a un ammortizzatore sociale che si è rivelato fondamentale, nel corso degli anni, per affrontare il dramma della crisi economica e occupazionale nel nostro Paese. Spazio, quindi, ai nuovi ammortizzatori sociali previsti dalla Riforma Fornero già nel 2011, e addio (graduale) alla vecchia Cig in deroga.
I nuovi limiti temporali
Già oggi pomeriggio, infatti, è previsto che il sottosegretario al Lavoro, Carlo Dell’Aringa, presenti il testo del decreto interministeriale sui nuovi criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga alla commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni, che si propone proprio di omologare i limiti temporali della Cig in deroga su tutto il territorio nazionale, azzerando così le disparità presenti in molte regioni italiane. Per farla breve, dal 2014 il limite massimo di durata sarà di 12 mesi in un biennio (non solare) e, nello specifico: 8 mesi per il 2014, ridotti a 6 mesi per il 2015 e anche per il 2016 (anno in cui la Cig in deroga, come previsto dalla Riforma Fornero, andrà definitivamente in soffitta per far posto a nuovi ammortizzatori sociali come i Fondi di solidarietà o l’Aspi e mini Aspi).
I finanziamenti alla Cig in deroga
Che la situazione della Cassa integrazione in deroga nel nostro Paese non fosse esattamente tutta rose e fiori era comunque noto già da tempo: in un articolo di appena due settimane fa vi avevamo segnalato come, ormai, da Nord a Sud centinaia di migliaia di famiglie fossero rimaste senza alcuna forma di reddito. Ancora in sospeso, infatti il rifinanziamento previsto di 330 milioni di euro (che andrebbero ad aggiungersi ai circa 2,5 miliardi già messi a disposizione nel corso di quest’anno), con un deciso calo già a partire dal 2014, nel quale si prevedono solo 1,6 miliardi per gli ammortizzatori sociali in deroga. Le risorse disponibili per la Cig in deroga, infatti provenienti perlopiù dal Fondo Sociale Europeo, sono ormai drammaticamente agli sgoccioli.
I Fondi di Solidarietà: la nuova Cig in deroga? I dubbi dei sindacati
La strategicità della cassa integrazione in deroga è palese in un Paese come il nostro, nel quale il tessuto imprenditoriale è costellato anche da piccole aziende, che offrono sì lavoro, ma sono anche le prime a risentire della grave crisi economica. La Cig in deroga nasce proprio come ammortizzatore per estendere le tutele salariali anche per i dipendenti di queste imprese, che non possono usufruire della cassa integrazione guadagni. Ma, la sua sostituzione con i nuovi ammortizzatori targati Fornero, non sembra rassicurare la componente sindacale, Cgil in testa, che già ieri preannunciato, come effetto dei nuovi limiti temporali alla Cig in deroga, un correlato aumento dei licenziamenti.
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