L’investitore miliardario Carl Icahn ha lasciato il suo ruolo di consigliere del presidente Donald Trump dopo le rivelazioni del New Yorker. Il motivo? I potenziali conflitti di interesse
Carl Icahn ha presentato le dimissioni dal suo incarico come consigliere speciale sulla regolamentazione dei mercati a Donald Trump, davanti ad un articolo del New Yorker che descrive i suoi potenziali conflitti di interesse, mettendo in discussione la legalità del suo operato.
Il nuovo pezzo del New Yorker si è concentrato su come l’investitore miliardario, che ha annunciato le sue dimissioni venerdì, stesse spingendo per cambiare parte di una legge che ha un impatto negativo su uno dei suoi investimenti energetici. Icahn ha detto di aver rassegnato le dimissioni dal ruolo per evitare "scontri faziosi" sulla sua posizione: l’investitore miliardario ha dichiarato di non volere che questo suo ruolo influisca sul lavoro dell’amministrazione Trump riguardo la riforma della regolamentazione finanziaria e dei mercati all’interno degli Stati Uniti.
“Non ho mai cercato alcun beneficio speciale per alcuna società di cui ho fatto parte e ho espresso solo opinioni che credevo sarebbero state utili all’industria energetica nel suo insieme”,
ha scritto Icahn nelle sue dimissioni. Gli ex avvocati della Casa Bianca avevano reso noto alla CNBC che la nomina di Icahn al ruolo informale, data la sua partecipazione alla raffineria CVR Energy, rappresentava un conflitto di interessi e avrebbe potuto esporlo al rischio di violare le leggi sui conflitti.
La legge che Icahn avrebbe voluto cambiare richiede alle raffinerie petrolifere di mescolare l’etanolo, un combustibile rinnovabile, con la benzina. In un’intervista alla CNBC, Icahn ha dichiarato che l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente avrebbe immediatamente dovuto revocare la parte della legge che impone alle raffinerie che non possono mescolare etanolo e benzina di accedere al mercato dei crediti.
Secondo lo standard adottato dall’amministrazione di George W. Bush, le raffinerie erano tenute a mescolare un po’ di etanolo con la benzina o a comprare crediti denominati Renewable Identification Numbers o RIN. I grandi raffinatori che operano nelle stazioni di benzina hanno un vantaggio con questo sistema perché possono miscelare la benzina e mandarla alle loro pompe per essere venduta ai consumatori. Ciò significa che devono acquistare meno RIN. Le piccole raffinerie commerciali, come CVR Energy, invece, non hanno operazioni di miscelazione ma vendono benzina all’ingrosso ai commercianti: di conseguenza, devono acquistare RIN per rispettare il mandato di etanolo.
I mercati avevano anticipando che Icahn avrebbe aiutato a regolamentare le norme e che queste avrebbero giovato al CVR: le azioni della società sono infatti aumentate dell’11,5% dopo che Trump lo aveva nominato al ruolo. Icahn Associates deteneva l’82% delle azioni in circolazione di CVR Energy in quel momento, secondo i dati di FactSet.
Il team di Trump non ha fatto alcuna dichiarazione in merito all’inchiesta di dicembre della CNBC. Jesse Lynn, consigliere generale di Icahn Enterprises, aveva dichiarato alla CNBC lo scorso dicembre che “il signor Icahn è ben consapevole dei suoi obblighi in base alla legislazione. Seguirà la legge come ha sempre fatto”.
Il 22 dicembre, il giorno dopo che Icahn è stato formalmente dichiarato consigliere della Casa Bianca, il prezzo dei crediti è diminuito. Poi, il 27 febbraio, è trapelata la notizia che Icahn avrebbe stretto un accordo con la Renewable Fuels Association per modificare il requisito di miscelatura dell’etanolo. Ciò ha fatto scendere ancora di più il prezzo dei crediti, che è diminuito ulteriormente quando è emerso che sarebbe stato imminente un ordine esecutivo sulla miscelatura di etanolo.
In precedenza la Renewable Fuels Association si era opposta ad ogni cambiamento, ha riferito il New Yorker. Il capo della RFA ha poi dichiarato di aver saputo dallo stesso Icahn che il punto di miscelazione sarebbe cambiato, che l’associazione fosse d’accordo o no.
All’inizio dell’anno, la CVR stava davvero vendendo crediti di combustibile rinnovabile ed è stata in grado di comprarli in seguito ad uno sconto per soddisfare i requisiti federali, scrive il New Yorker. Il giorno dopo le notizie sull’accordo con la Renewable Fuels Association, la Casa Bianca ha negato che ci fosse un piano per cambiare i requisiti del combustibile rinnovabile e nessuna modifica è stata fatta, secondo la rivista.
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