Canone RAI in bolletta: la riforma slitta al 2016. Nel frattempo il Governo dovrà capire come legare la tassa all’evoluzione tecnologica in atto. Ecco le ultime novità.
I tempi sono stretti e il Governo si arrende: aumenti delle tasse sulla casa congelati, la Tasi resterà ferma ai livelli del 2014, nonostante il rinvio della Local Tax al 2016, così come la riforma del Canone RAI, che per il prossimo anno sarà pari a 113,50 euro, a meno che non ricorderete di fare la disdetta entro il 31 dicembre.
D’altra parte, come ha spiegato il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, esiste
“una complessità tecnica della riforma del canone RAI di cui siamo consapevoli. I tempi sono stretti, ma l’esigenza di mettere mano alla tassa più evasa d’Italia in direzione di una maggiore equità resta”.
Il progetto di inserire il Canone RAI in bolletta, con il duplice obiettivo di contrastare l’evasione e ridurre l’importo da versare, non è stato quindi abbandonato, ma solo messo in stand by, posticipato per difficoltà difficili da gestire nel breve termine.
Secondo i rumors la riforma dovrà essere funzionale all’evoluzione tecnologica in atto, che ha sancito il dominio di tablet, pc, smartphone, rispetto ai televisori tradizionali.
Ormai è cambiato il modo in cui gli utenti guardano la TV e lo conferma anche l’Anitec, l’Associazione Nazionale Industrie Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo, aderente a Confindustria e socio fondatore della Federazione Confindustria Digitale, che, come si legge dal sito
"è l’organismo di categoria che riunisce le imprese operanti in Italia in attività industriali e servizi connessi alle tecnologie delle Telecomunicazioni, dell’Informatica, dell’Elettronica di Consumo, degli Apparati per Impianti d’Antenna e degli Apparecchi Misuratori Fiscali".
Secondo i dati nell’ultimo biennio c’è stata una perdita di circa 213 milioni di euro nella vendita dei televisori: ne sono stati venduti almeno 2,6 milioni in meno.
Ne consegue che la riforma del Canone RAI in primis deve abbracciare un nuovo approccio e portare ad un cambio di mentalità, ormai innegabile. Ecco perché pare evidente che il nuovo Canone RAI non sarà legato al possesso della TV nel senso stretto.
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