Il cambio euro/sterlina ha subito un crollo dopo l’annuncio del tasso di interesse della BoE, lasciandolo invariato a +0,25%. I mercati reagiscono a favore della moneta inglese.
La sterlina guadagna terreno su tutte le monete, soprattutto sul cambio euro/sterlina, che scende più dell’1% dopo l’annuncio del tasso di interesse, rimasto invariato, decretato a maggioranza dalla Bank of England 7 membri contro 2, che avrebbero preferito un aumento del tasso allo 0,5%. La reazione dei mercati è stata di forte sostegno alla moneta inglese.
Euro/sterlina in caduta libera
Il dato del tasso di interesse invariato, rilasciato alle ore 13, ha portato nel giro di soli 15 minuti il cambio da 0,9019 a 0,8945, per poi arrivare a 0,8914 alle ore 13.30. Ed è proprio in quest’ultimo lasso di tempo che il rapporto ha rotto il supporto a 0,8936, che non veniva toccato dal 1 agosto 2017. Il pound inglese ha continuato la sua strada scendendo sotto 0,89 e puntando dritto al successivo supporto, fissato a 0,8863, che non si registrava dal 19 luglio, fermandosi però poco sotto 0,89 alle ore 16.
Interessante sarà capire come si comporterà una volta raggiunto quel target, un rimbalzo potrebbe facilmente riportare il cambio verso la nuova resistenza a 0,8936, altrimenti avrebbe un mare di fronte a sé fino a 0,8738, ma difficilmente potrebbe succedere nel breve termine.
L’analisi grafica mostra un Testa e spalle (Head and shoulder) con picco massimo a 0,9306, raggiunto il 29 agosto. Il cambio di trend di eur/gbp è sì avvenuto, ma la discesa è stata così ripida che potrebbe esaurirsi presto.
La strategia della BoE
Non stupisce che, nonostante i tassi siano rimasti invariati e che l’inflazione sia aumentata, la sterlina ha comunque visto crescere il proprio valore. Molto è dipeso dai dati macroeconomici positivi per il Regno Unito.
Infatti la disoccupazione ha toccato i minimi dal 1975, attestandosi al 4,3% nel secondo trimestre dell’anno in corso, guadagnando lo 0,1% rispetto al precedente dato. Il numero degli occupati nel Regno Unito è così salito a 32,1 milioni.
Le preoccupazioni che l’effetto Brexit potrebbe danneggiare l’economia inglese nei prossimi anni sono forti. L’incertezza regna sovrana e l’unico dato certo è l’aumento dell’inflazione, che dovrebbe raggiungere il 3% ad ottobre, sebbene l’obiettivo fosse non superare il 2%.
Il Monetary Policy Committee (MPC) della BoE ha ammesso che i rischi per la Brexit sono considerevoli e che le circostanze dal referendum per l’appartenenza o meno all’UE, come il deprezzamento della sterlina, sono state eccezionali e quindi imprevedibili. Il comitato ha poi aggiunto che qualora l’inflazione continuasse a salire e l’economia inglese dovesse rimanere solida la Bank of England potrebbe aumentare i tassi gradualmente, seppur limitatamente. Questo lascia pensare che non solo nel prossimo novembre il tasso di interesse potrebbe arrivare a 0,5%, ma che potrebbe esserci un altro aumento nel corso del 2018.
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