Cambio euro-dollaro: comprare euro dopo la riunione della BCE e la conferenza stampa di Mario Draghi?
Il cambio euro-dollaro lotta per recuperare parte del terreno perso dopo la riunione della BCE e della conferenza stampa di Mario Draghi. Al momento, l’euro-dollaro scambia in ribasso dello 0.14% per la giornata a quota 1.1172.
Aggiornamento: Cambio euro-dollaro sopra 1,13 dopo Non Farm payrolls, lavoro USA delude
In attesa della riunione della BCE il cambio euro-dollaro era salito sopra quota 1.12.
L’euro perde parte del suo slancio contro il dollaro nei momenti a seguito delle dichiarazioni politica monetaria della Banca Centrale Europea.
Come posizionarsi ora sul cambio euro-dollaro? Quali prospettive dopo la riunione della BCE e le parole di Mario Draghi?
***Aggiornamento: Cambio euro-dollaro sopra 1,13 dopo Non Farm payrolls, lavoro USA delude
Cambio euro-dollaro dopo riunione BCE
Il sell-off sul cambio euro-dollaro del mese di maggio ha portato il cross a scendere da area 1.1600 a 1.10975, portando l’euro-dollaro a fermarsi sulla SMA a 200 giorni.
Data la rapidità della discesa, secondo l’analista Kathy Lien ci sono 3 buoni motivi per comprare ora sul cambio euro-dollaro, nonostante la lieve correzione al ribasso del momento.
Draghi, riconoscendo la crescita nella zona euro e la mancanza di effetti negativi secondari delle politiche di stimolo, potrebbe sostenere l’euro.
Le revisioni sulle stime della BCE non sono state sostanziali e il QE proseguirà anche per gli anni a venire, ma l’economia sta recuperando.
Parola alla Fed e al dollaro USA, che avranno ancora un certo peso nelle dinamiche del cambio euro-dollaro, ma nei momenti in cui i mercati non saranno focalizzati sui tassi di interesse negli Stati Uniti l’euro potrebbe correre al rialzo.
A conti fatti potrebbero esserci più motivi per comprare euro che venderlo ad ora. Non parliamo di movimenti oltre i 100 pips ma ora il trend ribassista sull’euro-dollaro potrebbe avere vita difficile.
Cambio euro-dollaro: revisione al rialzo delle stime della BCE
Ieri l’OCSE ha alzato le stime di crescita dell’Eurozona dall’1.4% all’1.6%. Anche la BCE ha decidere di rivedere al rialzo le stime durante la riunione di oggi ma il cambio euro-dollaro non si è spostato al rialzo come sperato: le revisioni, infatti, sono state lievi e a detta di Draghi rimangono alti i rischi che minacciano l’economia dell’eurozona.
Il cambio euro-dollaro è sceso dopo che il presidente Mario Draghi ha ricordato della presenza di rischi ribassisti, tuttavia annuncia una revisione al rialzo per le stime 2016 sul PIL (a +1.6% da +1.4%) e l’inflazione (a +0.2% da +0.1%).
Tuttavia, la banca centrale rassicura dell’assenza di effetti secondari negativi delle politiche di stimolo all’interno dell’economia dell’area euro.
Il 22 giugno avrà inizio la prima delle aste TLTRO annunciate a marzo, mentre l’8 giugno la BCE inizierà gli acquisti delle obbligazioni corporate.
La performance dell’economia nell’area Euro è risultata contrastata dall’ultima riunione della BCE ad aprile. La spesa dei consumatori in Germania e nell’Eurozona si è indebolita, i prezzi sono scesi, l’attività dell’economia è scesa secondo gli indici PMI. Ma la fiducia dei consumatori in Germania è in rialzo, come anche il settore manifatturiero e dei servizi, e il tasso di disoccupazione tedesco è sceso ai minimi storici.
Attenzione - Se il mercato dovesse concentrasi sulla presenza di rischi evidenziata da Draghi e non sulla revisione - anche se lieve - delle stime sull’economia, il cambio euro-dollaro potrebbe tornare a scendere.
Cambio euro-dollaro: il peso della stagionalità
Come abbiamo potuto vedere nel mese di maggio, la stagionalità ha un impatto notevole sul mercato delle valute e sul cambio euro-dollaro.
Negli ultimi 6 anni il cambio euro-dollaro è sceso nel mese di maggio e il 2016 non è stato un’eccezione. Tuttavia, il cambio euro-dollaro potrebbe avere una spinta positiva dalla stagionalità nel mese di giugno.
Attenzione - I rally del cambio euro-dollaro potrebbero però essere dovuti dalle coperture short e dalle prese di profitto, due fattori che potrebbero influenzare l’andamento dell’euro-dollaro questa settimana se la BCE dovesse essere meno dovish o i Non farm payrolls di venerdì dovessero mancare le attese.
Cambio euro-dollaro: lo spread Treasury-Bund
Lo spread tra i Bund tedeschi a 2 anni e i titoli USA potrebbe aver toccato i minimi con un ribasso delle attese per un rialzo dei tassi a giugno o luglio.
I futures sui Fed fund mostrano che il mercato sta prezzando solo il 22% di possibilità per un aumento a giugno, in calo dal 30% segnalato venerdì scorso, e una possibilità al 53% per luglio, in lieve calo dal precedente 54%.
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