Cambio euro-dollaro: continua la discesa, toccati i minimi di 7 mesi sull’aspettativa per aumento QE della BCE. Ma fino a dove può scendere l’euro?
Il mercato del Forex ha visto il cambio euro-dollaro continuare a scendere nella sessione di martedì, con un calo fino ai minimi di 7 mesi sul crescendo delle aspettative sulla BCE e l’aumento del Quantitative Easing (QE).
La fiducia nell’economia dell’Eurozona sta vacillando dopo gli attacchi a Parigi e gli investitori stanno esprimendo una certa preoccupazione sulle potenzialità dell’economia della Regione attraverso la sua valuta, l’Euro (EUR).
Cambio euro-dollaro: fino a dove può scendere?
Il mese scorso, il cambio euro-dollaro (EUR/USD) ha perso più del 7% del suo valore e, dopo gli attentati di Parigi, potrebbe allargare la sua discesa di un altro 5%.
Il movimento di ieri ha portato il cambio euro-dollaro oltre il minimo precedente a quota 1.0674. Da qui non vi è un altro supporto sul cambio euro-dollaro fino a quota 1.0520, il minimo di aprile.
Sappiamo che sul cambio euro-dollaro ci attende un supporto significativo a quota 1.05 e 1.0460, i minimi di 12 anni, ma oltre questo ostacolo, l’euro-dollaro non ha altri supporti da affrontare fino alla parità.
Le forze che sta trascinando in basso il cambio euro-dollaro sono molto importanti a livello fondamentale e, salvo un’inversione di rotta dei driver principali, il ritmo di discesa dovrebbe rimanere costante.
Questo se la BCE aumenterà l’allentamento della politica monetaria il mese prossimo e la Fed rialzi i tassi di interesse.
Cambio euro-dollaro tra BCE e Fed
A questo punto, l’aumento del QE della BCE è quasi certo ma ancora non sappiamo se la Fed procederà con un aumento dei tassi. La Francia è la seconda più grande economia dell’Eurozona e gli attacchi avranno un impatto significativo sulla fiducia e sull’attività economica, il commercio e il turismo. Negli ultimi mesi, l’economia francese era tornata a crescere mentre la Germania stava rallentando; ora, con entrambe le economie costrette ad affrontare venti contrari, la BCE non avrà altra scelta che agire.
Il rialzo del dollaro USA e il movimento sui Treasuries di martedì suggeriscono che gli investitori non hanno spesso di sperare in un aumento della Fed. Anche dopo la delusione dal dato sulla produzione industriale, il mercato crede ancora che la Fed rialzerà i tassi di interesse.
L’inflazione svolge un ruolo cruciale nella decisione della banca centrale degli Stato Uniti. Secondo i dati sugli indici dei prezzi al consumo pubblicati ieri nel primo pomeriggio sul Calendario Economico, l’inflazione è in aumento. Tra questa notizia e la ripresa dei dati sul mercato del del lavoro, la Federal Reserve potrebbe davvero procedere con l’inizio della normalizzazione della politica monetaria.
Il consensus generale non si aspetta che i verbali del FOMC in pubblicazione questa sera (20:00 ora italiana) possano minacciare la ripresa del dollaro USA.
In realtà questo potrebbe sostenere ancora il rialzo del biglietto verde, perché durante l’ultima riunione la Fed sembrava desiderosa di rialzare i tassi malgrado i dati deboli.
Cambio euro-dollaro e l’incognita ISIS
Eppure, con le minacce provenienti dall’ISIS è ancora una situazione in evoluzione. Se vi saranno altri attacchi e i mercati reagiscono male, un rialzo dei tassi è fuori questione. La cosa più importante da fare in questo momento è ascoltare le parole provenienti dalla Fed.
Molti membri della Banca hanno in programma degli interventi pubblici questa settimana e l’incertezza sulla politica della Fed rende estremamente significativo l’ascolto delle loro parole in cerca di un cambiamento in vista.
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