Euro/Dollaro: ecco perché può raggiungere la parità entro fine 2015

Nicola D’Antuono

11 Novembre 2015 - 08:54

Il cambio EUR/USD continua a perdere valore, tanto che oggi è sceso fino a 1,0674 ai minimi dallo scorso aprile. Il raggiungimento della parità diventa sempre più probabile

Euro/Dollaro: ecco perché può raggiungere la parità entro fine 2015

Il cambio euro/dollaro continua a muoversi all’interno di un solido trend ribassista di medio-lungo periodo, iniziato nella primavera del 2014 quando riuscì a sfiorare quota 1,40. Da allora sono cambiate tante cose, in particolare l’approccio alla politica monetaria da parte della BCE. L’istituto di Francoforte ha deciso di combattere con ogni mezzo il rischio di deflazione, senza trascurare l’esigenza di rendere la crescita economica più sostenibile nell’area euro.

Mario Draghi ha così tagliato i tassi di interesse a zero e portato il tasso sui depositi overnight presso la BCE su valori nettamente negativi (-0,2%), lanciando poi a marzo 2015 il suo programma di acquisto asset da 60 miliardi di euro al mese. Ora la BCE è pronta a rafforzare il piano di quantitative easing, probabilmente estendendolo ben oltre la scadenza iniziale prevista. Tutto ciò non ha fatto altro che provocare una netta svalutazione della moneta unica.

Il tasso di cambio euro/dollaro è crollato anche oggi, scendendo sui minimi da quasi 7 mesi poco sotto 1,07. A questo punto i bottom di marzo scorso di area 1,0460 sembrano a portata di mano, anche perché sono cresciute tantissimo le aspettative di rialzo dei tassi negli Usa già da dicembre, che non fanno altro che alimentare speculazioni rialzista sul dollaro e ribassiste sull’euro. Tuttavia, se i supporti chiave di breve periodo compresi tra 1,0520 e 1,0460 dovessero cedere, le probabilità di un ulteriore crollo della quotazione aumenterebbero notevolmente.

In caso di perdita dei supporti sopra citati, il cambio euro/dollaro dovrebbe avere la strada spianata fino alla parità, un target suggerito da numerose banche d’affari e da broker di caratura internazionali. Secondo alcuni esperti del forex, la quotazione potrebbe scendere anche sotto il livello di 1:1 nel corso del 2016, quando diventerà ancor più evidente la divergenza di strategie di politica monetaria di BCE e FED. Dai valori correnti, quindi, ci sarebbe un margine di downside sul cambio euro/dollaro del 7% circa da qui a fine anno.

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