Cambio euro-dollaro: analisi e previsioni nella settimana della BCE (18 - 22 luglio)

Matteo Bienna

16 Luglio 2016 - 12:33

Il cambio euro-dollaro attende il meeting della BCE dopo aver ripreso il ribasso con i dati USA di venerdì: che sia la volta buona per un ritorno sotto quota 1,10?

Cambio euro-dollaro: analisi e previsioni nella settimana della BCE (18 - 22 luglio)

Il cambio euro-dollaro annulla il rialzo tenuto con fatica nei primi quattro giorni della settimana con il solo pomeriggio di venerdì, ricadendo a quota 1,103 dopo essersi affacciato a ripetizione sopra l’1,11.

I dati USA pubblicati a metà giornata sono stati responsabili di una forte ripresa, generale, del dollaro USA. Le vendite al dettaglio per il mese di giugno sono state superiori alle attese e hanno dato nuova spinta alla valuta americana.

E mentre gli Stati Uniti collezionano nuovi segnali positivi per la loro economia l’Eurozona vive momenti difficili con il post-Brexit ancora di piena attualità e i timori che continuano a coinvolgere il comparto bancario e in particolare la situazione della Deutsche Bank.

La valuta comunitaria aveva però inizialmente retto il colpo, vivendo una settimana orientata al rialzo e all’interno del range di prezzo compreso tra 1,102 e 1,115, una dimostrazione di solidità che ha accompagnato anche la sterlina dopo la decisione della BoE di lasciare i tassi invariati.

Tuttavia, in attesa delle parole di Draghi e della riunione delle BCE prevista per giovedì, la valuta americana sembra intenzionata a riprendere in mano il timone e a condurre il cambio euro-dollaro sotto quota 1,10.

Sarà questa la settimana buona?

Cambio euro-dollaro: BCE e rottura al ribasso del canale Donchian

Il cambio euro-dollaro si muove da fine giugno all’interno dello stesso range di prezzo, seguendo un andamento piatto che non riesce a trovare sfogo né al rialzo né al ribasso.

In termini più propri all’analisi tecnica EUR/USD è inserito all’interno di un canale Donchian fin dalle primissime candele successive alla Brexit, come osservabile grazie al seguente grafico H4:

Le pareti del canale sono più o meno situate a 1,102 e 1,115 e hanno visto un continuo rimbalzo della quotazione al loro interno. Il secondo tentativo di rottura al rialzo è stato tuttavia molto meno convinto del primo, portando il cambio ad abbattere la trendline positiva che si era costruita fino a quel punto e a dirigersi per l’ennesima volta verso la parete bassa.

Le medie mobili a 60 e a 100 periodi, rispettivamente in blu e in bianco, stanno scontando il crollo della Brexit e si sono inserite all’interno del canale Donchian, arrivando ad invadere la parte più bassa dello stesso.

Questo potrebbe facilitare il loro compito di contenere al ribasso l’andamento di euro-dollaro che, con la rottura decisa del livello di supporto a 1,102, romperebbe il canale e si proietterebbe senza più troppe indecisioni al di sotto dell’1,10.

Fin dalle prime candele della settimana si potrà capire se il prezzo sarà destinato a rimanere sotto le medie mobili e quindi condotto verso la rottura del canale o se ci sarà un ulteriore rimbalzo e conseguente inversione.

Guardando al grafico settimanale risalta subito la forma dell’ultima candela, chiaramente ribassista. Euro-dollaro continua a mantenersi al di sotto della trendline di lungo periodo, violata e ormai abbandonata, e la media mobili a 60 periodi, in blu, potrebbe rappresentare una resistenza utile a favorire il ribasso.

In questo scenario il primo target è a 1,097, al raggiungimento del quale il canale Donchian sarebbe stato rotto al ribasso e mancherebbe poco per il test dei minimi post-Brexit, ancora irraggiunti.

Tra 1,090 e 1,097 è presente un’area di accumulazione che potrebbe contenere l’andamento del cambio se la partenza della settimana fosse da subito ribassista.

Nella giornata di giovedì è prevista la riunione della BCE, con il mercato che non attende nessuna novità da parte di Mario Draghi e il suo staff, previsione in linea con il comportamento tenuto dalla BoE questa settimana.

Gli effetti economici reali dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea sono ancora tutti da valutare. Una riunione della BCE priva di novità, e quindi portatrice di conferme, potrebbe tuttavia rafforzare l’euro, proprio come successo alla sterlina.

Lo scenario ribassista, quindi, seppure rimanga quello suggerito dai due grafici, potrebbe vedere nella giornata di giovedì un possibile rafforzamento della valuta comunitaria, la cui intensità dipenderà anche dall’andamento tenuto fino a quel punto.

Il taglio al ribasso di quota 1,10 e la permanenza in zona 1,09 sono tuttavia scenari funzionali all’analisi tecnica svolta, all’andamento avuto nella giornata di venerdì, alla ripresa del dollaro e al clima nell’Eurozona che vive ormai di incertezze finanziarie, politiche e sociali.

Cambio euro-dollaro: market mover della settimana

Il cambio euro-dollaro ha davanti a sé una settimana priva di grandi market mover, al di là della giornata di giovedì, come osservabile anche grazie al nostro calendario economico:

  • martedì 19 luglio - permessi di costruzione e nuovi cantieri USA per il mese di giugno, previsti in leggero rialzo;
  • mercoledì 20 luglio - scorte di petrolio greggio USA;
  • giovedì 21 luglio - annuncio tassi di interesse e discorso Draghi, nessuna variazione prevista nella politica monetaria, indice di produzione della Fed di Filadelfia, dato in rialzo, e vendita di nuove abitazioni USA di giugno, in ribasso;
  • venerdì 22 luglio - dati sul settore manifatturiero Eurozona e USA, con previsioni di ribasso per la prima e di leggero rialzo per i secondi.

Luci puntate su Mario Draghi e le sue parole, sull’effetto che potranno suscitare nel mercato, vista la probabile assenza di novità, e sulle prospettive eventualmente aperte in vista del successivo incontro.

Grande attenzione inoltre ai dati USA, visto il grande impatto che hanno ripreso ad avere e il ruolo di principale market driver che, più di ogni altro, guida l’andamento di euro-dollaro e di molti altri cambi del Forex.

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