Fonti anonime del Sunday Telegraph rivelano che il Regno Unito sarebbe disposto a pagare fino a 40 miliardi di euro. Purtroppo ancora senza garanzie i cittadini Ue in territorio inglese.
Questa estate molto calda sta avviando nuovi processi per la Brexit e in particolare sui costi notevoli correlati all’uscita. Qualcosa doveva accadere perché il secondo round di negoziati si era concluso senza nessun pre-accordo, anche se si è discusso di tutto di tutte le tematiche da affrontare guardando all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Non per caso la delegazione inglese - 80 membri, il doppio di quella della Ue - non aveva avuto un mandato flessibile e probabilmente non aveva avuto proprio nessun mandato. La chiusura inglese, ad esempio sul dei diritti dei cittadini Ue nel Regno Unito dopo la Brexit, ha pesato anche su tutti gli altri temi. Come segnalato da tutti i media, si tratta di un tema caldo che interessa comunque al di là delle cifre - in particolare i giovani.
Domenica 6 agosto il Sunday Telegraph ha pubblicato una notizia e se sarà confermata darà una svolta alla Brexit. Le garanzie ci sono perché si citano tre fonti anonime ma informate sui negoziati e si riporta anche la dichiarazione dei funzionari senior di Whitehall - noto palazzo reale - che hanno concluso che si tratta di un’offerta che per la prima volta è stata proposta con una cifra precisa e ritengono che è l’unico modo per rompere il blocco attuale che c’è nei negoziati.
Ecco la notizia:
Il Regno Unito sarebbe disponibile a pagare fino a 40 miliardi di euro all’Ue per saldare il conto della Brexit ma a patto che si accetti di negoziare l’accordo economico nel contesto di un’intesa sulle relazioni future che comprenda anche un accordo sul commercio.
Non è cosa da poco e potrebbe davvero realizzare questa Brexit, almeno a livello delle relazioni costi e libero commercio in area Ue. Al riguardo David Davis, ministro inglese della Brexit, dopo il secondo round di negoziati aveva dichiarato che c’erano state discussioni consistenti e costruttive e proprio sul tema dei costi Brexit e aveva detto:
Entrambi abbiamo riconosciuto che ci sono obblighi finanziari per arrivare a una soluzione sul conto da pagare all’Ue ma serve flessibilità reciproca.
Costi per il Regno Unito ci saranno e saranno notevoli e naturalmente questo resta un tema autonomo, purtroppo, dalle garanzie che al momento non ci sono per niente sui diritti dei cittadini Ue dopo la Brexit.
Questa è l’Unione europea che sa ben fare accordi sui costi finanziari e vedremo cosa deciderà sui costi sociali che pagheranno i cittadini Ue. Certo è che si spera che si avvi una riflessione sui costi di questa Unione europea per i cittadini degli ormai 27 stati e i vantaggi, che non si vedono per niente.
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