Brexit: ieri 4 voti strategici sul piano B e sul rinvio

C. G.

28 Febbraio 2019 - 08:47

Ok al rinvio della Brexit, bocciato il piano B di Corbyn. Le ultime votazioni hanno lasciato con il fiato sospeso

Brexit: ieri 4 voti strategici sul piano B e sul rinvio

Le ultime votazioni sulla Brexit hanno lasciato con il fiato sospeso il Regno Unito e l’Unione europea.

Nella giornata di ieri la Camera dei Comuni ha tentato ancora una volta di far sentire la sua voce, e l’ha fatto non soltanto aprendo le porte all’ipotesi di rinvio e di estensione dell’Articolo 50, ma anche bocciando il piano alternativo presentato dall’opposizione laburista di Jeremy Corbyn.

Quattro gli emendamenti su cui gli inglesi si sono espressi per cercare di dare un filo logico alla Brexit. I risultati delle votazioni sono stati però contrastanti.

Brexit: 4 voti importanti

Innanzitutto, nel pomeriggio di ieri la camera dei Comuni ha espresso parere favorevole (ma non vincolante) sulla mozione illustrata da Theresa May riguardante l’andamento dei negoziati con l’Ue.

Secondo il Primo Ministro, il Regno Unito riuscirà a trovare un accordo sulla Brexit entro il 12 marzo e, nonostante le difficoltà, riuscirà a lasciarsi alle spalle questo periodo ricco di incertezza.

A tenere banco, oltre allo scontato placet alla mozione della May, sono state ieri altre 4 votazioni. Con la prima, il Parlamento ha espresso tutte le sue perplessità bocciando il piano B per la Brexit presentato dal leader laburista Jeremy Corbyn.

Con la seconda, invece, i Comuni hanno chiuso le porte in faccia (324 i voti contrari e 288 i favorevoli) all’emendamento dell’Snp scozzese, volto ad escludere a priori l’idea di un no deal.

Poi è stato il turno del terzo emendamento, con il quale la laburista Yvette Cooper ha ottenuto di poter obbligare la May a chiedere un rinvio della Brexit (estendendo l’Articolo 50) in caso di mancata ratifica di un accordo (o di un no deal) entro il 14 marzo. Il risultato della votazione è stato decisamente chiaro e l’emendamento è stato approvato con 502 favorevoli e soltanto 20 contrari.

Con l’ultima votazione, poi, il tory Alberto Costa è riuscito ad impegnare il gabinetto a concordare con l’Ue la tutela dei diritti dei cittadini Ue nel Regno Unito e quella dei britannici residenti sul continente anche in caso di no deal. Anche quest’ultimo emendamento è stato approvato.

Cosa accadrà adesso: i prossimi passi

Come confermato da Theresa May all’inizio della settimana, le discussioni più infuocate sulla Brexit verranno rinviate al prossimo 12 marzo, quando dopo gli ultimi colloqui con l’Ue il Parlamento dovrà nuovamente esprimersi sull’accordo pensato dal Primo ministro.

In caso di bocciatura, il 13 marzo si terrà un nuovo voto sulla possibilità di no-deal. Se anche in questo caso la votazione avrà esito negativo si procederà con un’ultima consultazione il 14 marzo: qui si metterà ai voti l’ipotesi di rinvio della Brexit.

Argomenti

# Brexit

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it