Borse: Spotify valuta IPO entro i prossimi 12 mesi

Livio Spadaro

30 Marzo 2016 - 15:59

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Spotify, il noto sito di musica streaming, ha sottoscritto un debito da $1 miliardo con alcuni fondi di private equity. L’accordo potrebbe «costringere» l’ingresso in Borsa?

Borse: Spotify valuta IPO entro i prossimi 12 mesi

Spotify, il celebre sito di musica in streaming, nei prossimi 12 mesi potrebbe decidere di sbarcare in Borsa. La necessità di effettuare un’IPO sarebbe legata al pagamento di un debito convertibile contratto con alcuni fondi di private equity.

Nel particolare, il management di Spotify ha deciso di sottoscrivere un debito convertibile con i fondi TPG Capital e Dragoneer Investment Group per un ammontare complessivo da $1 miliardo.

Nell’accordo è previsto che se il sito dovesse quotarsi in Borsa entro un anno, sarà possibile per gli investitori richiedere la conversione del debito in azioni. Se invece Spotify non dovesse effettuare lo sbarco in Borsa, allora dovrà tenere conto sul bilancio di un macigno pari a oltre il 10% del valore complessivo della società.

Spotify: sottoscritto prestito da 1$ miliardo con TPG Capital e Dragoneer

Potrebbe essere arrivato il tempo per Spotify, celebre sito internet di musica streaming, di sbarcare in Borsa. Il management della società ha infatti sottoscritto un debito convertibile per 1$ miliardo con alcuni fondi di private equity.

Nel particolare, Dragoneer Investment Group e TPG Capital hanno deciso di elargire l’ingente cifra al sito di musica in cambio del pagamento di interessi o della conversione del debito in azioni nel caso in cui si verificasse l’ingresso in Borsa.

L’accordo prevede che il debito maturi il 5% di interessi annui, con un incremento di 1 punto percentuale ogni 6 mesi, che però non andrebbero pagati.

Gli interessi maturati verrebbero sommati al debito contratto, una forma di finanziamento molto comune nel mondo del private equity. Il meccanismo continuerebbe fino alla IPO o fino a toccare il 10% di interessi annui.

Spotify: in caso di IPO il debito verrà convertito in azioni

Tuttavia, se Spotify decidesse di quotarsi in Borsa entro i prossimi 12 mesi avrebbe la possibilità di convertire il debito in azioni. In questo caso, le azioni rese in cambio del presito sarebbero valutate al 20% di sconto rispetto al prezzo di vendita, insomma un buon guadagno per gli investitori.

Il profitto per TPG e Dragoneer potrebbe essere incassato a 90 giorni dall’effettuazione dell’IPO, corrispondente alla metà del tempo di attesa per dipendenti e altri azionisti prima di vendere la loro quota azionaria.

Il fondo TPG non è nuovo a finanziamenti in società che rappresentano investimenti alternativi. In passato ha infatti prestato risorse finanziarie anche ad aziende come Uber e Airbnb.

Spotify: cresce la concorrenza nel settore

A giugno 2015 Spotify era stato valutato $8,5 miliardi, quindi il debito peserebbe non poco sulle passività della società. Gli affari per il sito di musica streaming non vanno malissimo visto che nel 2014 il bilancio si è chiuso in perdita di circa $160 milioni a fronte di una crescita del fatturato del 45% ($1,08 miliardi).

Il numero di utenti anche è aumentato notevolmente visto che l’ammontare è salito a 100 milioni di user mensili, un numero decisamente in crescita rispetto ai 75 milioni di giugno 2014.

Il management vorrebbe cercare di invogliare più utenti possibili a sottoscrivere il programma a pagamento per contrastare quelli di nuova generazione come quello lanciato da poco da SoundCloud ad un prezzo di $9,99 al mese. Negli ultimi tempi sono cresciuti i competitor nel settore.

Spotify infatti si deve interfacciare con concorrenti come Apple Music e Pandora Media, più i nuovi concorrenti come l’europea SoundCloud Ltd e Tidal del rapper e produttore statunitense Jay-Z.

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