Dopo il balzo del 4% di ieri, il migliore da giugno 2013, la borsa giapponese torna a perdere quota a causa dei preoccupanti dati sull’immobiliare cinese
Nuova seduta ad alta volatilità per la borsa di Tokyo, che ha registrato un calo del 2% dopo la pubblicazione di importanti dati macroeconomici in Cina. Non è bastato il pil cinese in crescita del 7,3% su base annua (anche se inferiore al 7,5% del secondo trimestre) a mantenere vivo l’appetito per il rischio sui mercati asiatici e nemmeno le indiscrezioni di un imminente aumento della quota di acquisti sull’azionario da parte del gigantesco fondo pensione nazionale giapponese. A decretare il calo dell’indice Nikkei-225, che ha chiuso a 14.804 punti, è stato il brusco dietrofront dell’immobiliare cinese (oltre al rafforzamento dello yen).
Infatti, la vendita delle abitazioni in Cina nei primi nove mesi dell’anno è crolata del 10,8% a 4,05 trilioni di yuan, pari al cambio attuale a poco più di 660 miliardi di dollari. I dati sono stati pubblicati dall’ufficio nazionale di statistica di Pechino. Male anche i prezzi delle case, scesi a settembre per il quinto mese consecutivo. La caduta dell’immobiliare cinese, che da solo copre il 20% dell’intero prodotto interno lordo, sta preoccupando non poco analisti finanziari e investitori, anche se in molti credono che già a ottobre possa avvenire un rimbalzo, anche a seguito della decisione della People’s Bank of China di rendere meno stringenti i vincoli sulle erogazioni di mutui.
Sono risultati in rallentamento anche gli investimenti nel mattone cinese. Rispetto al +13,8% dei primi otto mesi dell’anno, a settembre è stata registrata una frenata a +12,5% a 6,86 trilioni di yuan. Stanotte è stato pubblicato anche il dato sulla produzione industriale cinese a settembre: +8% su base annua contro il 6,9% del mese precedente. Il risultato è andato oltre le attese degli esperti interpellati da Reuters e The Wall Street Journal (+7,5% in entrambi i casi). Frenano, invece, le vendite al dettaglio: +11,6% da +11,9%. Il dato è leggermente inferiore alle stime elaborate da Reuters (+11,7%).
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