Borsa Italiana: quanto ha perso dall’inizio della guerra ucraina?

Violetta Silvestri

4 Marzo 2022 - 13:03

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Borse europee a picco e Piazza Affari in profondo rosso in questo venerdì 4 marzo segnato dalla guerra: i mercati finanziari affondano. Quanto ha perso Borsa Italiana dall’inizio del conflitto?

Borsa Italiana: quanto ha perso dall’inizio della guerra ucraina?

Giornata nera per Piazza Affari, che scambia ampiamente sotto i 23.000 punti alle ore 12.40 circa.

Tutte le Borse europee soffrono l’escalation imprevedibile di violenza della guerra in Ucraina, con il picco di panico toccato stamane quando è giunta la notizia di un incendio - dovuto ad attacco russo - nei pressi della più grande centrale nucleare d’Europa.

La guerra sta spingendo gli investitori a uscire dai titoli europei come mai prima d’ora a causa dei crescenti rischi di inflazione, secondo gli strateghi della Bank of America. I deflussi sono ormai da record.

Quanto ha perso finora Borsa Italiana?

Piazza Affari: quanto ha perso dall’inizio del conflitto?

L’indice FTSE MIB continua la sua discesa nelle negoziazioni del 4 marzo, con un tonfo del 4,50% a 22.883,00 punti.

Piazza Affari viaggia in terreno decisamente negativo, come tutte le Borse in Europa. Nello specifico, le azioni europee hanno registrato i maggiori deflussi mai registrati a $ 6,7 miliardi nella settimana fino al 2 marzo, citando i dati EPFR Global.

I deflussi record dall’Europa arrivano mentre la guerra si aggiunge alle preoccupazioni per il rallentamento della crescita e l’aumento dell’inflazione.

Alcuni titoli della regione sono fortemente esposti alla Russia, mentre i Paesi europei dipendono fortemente dalle importazioni di materie prime dalla Russia e dall’Ucraina. L’indice Stoxx Europe 600 è sceso di circa il 13% dal record di gennaio.

E Borsa Italiana? Analizzando i numeri degli scambi milanesi, emerge che dalla chiusura del 23 febbraio (giorno prima dell’invasione russa) a 25.959 punti a oggi Piazza Affari ha perso oltre il 12%.

Dalla giornata nera del 24 febbraio, quando il mondo si è risvegliato con la guerra in Ucraina, Milano ha mostrato un calo di più del 7,6%.

Da evidenziare, per esempio, che il titolo UniCredit è stato sin da subito uno dei più esposti alle vicende Russia-Ucraina, come tutto il comparto bancario in generale. Le azioni dell’istituto di credito milanese affondano di oltre l’8% alle ore 12.53 circa. In un mese, la società ha perso in Borsa quasi il 40%.

Ampliando lo sguardo all’Europa, gli investitori hanno anche cercato di uscire dai titoli finanziari, che hanno anche registrato i maggiori deflussi settimanali mai registrati, mentre i materiali e l’energia, due settori positivamente collegati all’inflazione delle materie prime, hanno registrato afflussi significativi, secondo i dati.

I finanziari europei, che sono stati uno dei principali beneficiari della ripresa, sono crollati di oltre il 20% dal picco del 10 febbraio.

In generale, gli investitori si sono nascosti in contanti e oro, con i fondi del mercato monetario che hanno attratto $46,3 miliardi, il loro più grande afflusso in nove settimane, mentre $ 1,9 miliardi sono andati al metallo giallo.

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