Bonus avvocati 2017 in Gazzetta Ufficiale: scadenza 10 aprile, ecco come fare domanda

Simone Micocci

03/04/2017

Cos’è e a chi spetta il Bonus Avvocati 2017? Ecco chi può fare domanda per il contributo di 250€ e come indicarlo nella dichiarazione dei redditi per poterlo utilizzare.

Bonus avvocati 2017 in Gazzetta Ufficiale: scadenza 10 aprile, ecco come fare domanda

Bonus avvocati 2017: comunicata in Gazzetta Ufficiale la data entro la quale è possibile inviare la domanda per gli “incentivi fiscali nella forma del credito d’imposta nei procedimenti di negoziazione assistita”.

Nel dettaglio, per quest’anno le istanze per ottenere il beneficio dovranno essere inviate entro il 10 aprile 2017, quindi non ci sono molti giorni di tempo per approfittarne. Il Ministero della Giustizia ha poi ricordato che dal prossimo anno le domande per quello che viene definito come “bonus avvocati” (anche se in realtà sono i clienti a beneficiarne e non i legali) dovranno essere inviate dal 10 gennaio al 10 febbraio.

Nessun cambiamento invece per requisiti e modalità di riscossione che restano le stesse del bonus introdotto dalla Legge di Stabilità del 2016. Ma cosa si intende precisamente per Bonus avvocati? Si tratta di un contributo di 250€ sulle spese di patrocinio che viene riconosciuto a tutti i cittadini che, per evitare la causa in tribunale, ricorrono alla negoziazione assistita o all’arbitrato.

Questo quindi è un apposito credito di imposta che va riconosciuto sul compenso dell’avvocato o sull’arbitro della negoziazione assistita.

Di seguito trovate tutte le informazioni che state cercando sul bonus avvocato 2017: come funziona, a chi spetta e come usarlo.

Cos’è il bonus avvocati 2017?

Introdotto con la Legge di Stabilità 2016, il Bonus avvocati è un contributo riconosciuto alle parti a decorrere dal 1° gennaio 2016 e per tutti gli anni successivi.

Nel dettaglio, per bonus avvocati si intende quel contributo economico che viene riconosciuto, sotto forma di credito d’imposta, a tutti i cittadini che preferiscono la negoziazione assistita o l’arbitrato alla causa in tribunale.

Bisogna ricordare che la negoziazione assistita è la procedura con cui le parti in lite si mettono d’accordo tra di loro, ma con l’assistenza di avvocati iscritti all’albo, per evitare la causa in tribunale. L’accordo raggiunto, la “convenzione di negoziazione”, deve essere sottoscritto da entrambe le parti per mezzo degli avvocati ed ha carattere esecutivo.

Per arbitrato, invece, si intende quella procedura con cui si conclude la controversia tra le parti tramite l’intervento di un arbitro a cui viene affidato il compito di risolvere la lite. Nell’arbitrato le parti in lite hanno la possibilità di scegliere i soggetti che saranno chiamati a giudicare, al fine che possano risolvere la controversia in maniera amichevole. Il numero di arbitri deve essere dispari. Quindi, questo strumento è alternativo alla causa giudiziaria.

Bonus avvocati 2017: quando spetta?

Il contributo di 250€ previsto dal Bonus avvocati spetta ad entrambe le parti solamente nel caso in cui la negoziazione ha avuto esito positivo o dopo la conclusione dell’arbitrato con lodo.

Erogato sotto forma di credito d’imposta, il bonus da 250€ spetta sul compenso finale da pagare al legale o all’arbitro che ha risolto la controversia.

Per poter ottenere il contributo di 250€, però, bisogna fare domanda: ecco le istruzioni su come fare e tutti i documenti da presentare.

Bonus avvocati 2017: come fare domanda?

La richiesta va fatta per via telematica compilando il form online presente sul sito del Ministero della Giustizia, nell’area nell’area dedicata "Incentivi fiscali alle misure di degiurisdizionalizzazione di cui al decreto legge n. 132 del 2014". Alla domanda per il Bonus avvocati bisogna allegare una serie di documenti obbligatori. Ecco quali sono:

  • negoziazione assistita: bisogna allegare alla domanda la copia della convenzione di negoziazione e la prova dell’avvenuta trasmissione dell’accordo al Consiglio dell’Ordine degli avvocati;
  • arbitrato: dovrete presentare la copia del lodo arbitrale con cui è stata conclusa la controversia, e copia per immagine dell’originale del provvedimento giudiziale di trasmissione del fascicolo.
  • inoltre, in entrambi i casi bisogna allegare una copia della fattura rilasciata dall’avvocato (o dall’arbitro), della quietanza e di un documento d’identità valido di chi richiede il bonus.

Dopo che la domanda è stata trasmessa, sarà il Ministero della Giustizia a comunicare il valore dell’importo cui si ha diritto. Tuttavia, dopo il riconoscimento dello sgravio il contribuente deve indicare il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi, presentando il modello 730 o Unico.

Bonus avvocato 2017: come usarlo?

Come abbiamo appena visto, per poter usare il contributo spettante, il cittadino persona fisica o un titolare di Partita IVA deve indicare il Bonus avvocati nella dichiarazione dei redditi. Quindi, compilando il 730 o il modello Unico il contribuente potrà utilizzare il contributo per diminuire le imposte sui redditi (persona fisica) e in compensazione per pagare altri tributi (titolare di partita IVA).

Il bonus Avvocati per i titolari di Partita IVA può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, tramite la compilazione del modello Unico e presentando il modello di F24 tramite i servizi Entrate e Fisconline. Al momento della compilazione dell’F24 bisogna indicare il codice tributo 6866 nella sezione “Erario”, nella colonna “importi e debito versati”.

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