Blocco degli sfratti, giudici bocciano la proroga: ecco perché è incostituzionale

Teresa Maddonni

22 Giugno 2021 - 15:50

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Blocco degli sfratti: la seconda proroga fino al 30 giugno è illegittima per la Corte Costituzionale che si è espressa nella sentenza 128 depositata nella giornata odierna.

Blocco degli sfratti, giudici bocciano la proroga: ecco perché è incostituzionale

Il blocco degli sfratti, e in particolare la seconda proroga, viene bocciata dai giudici della Consulta che la ritengono incostituzionale e spiegano il perché nella sentenza 128 depositata oggi.

La Corte costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità della seconda proroga del blocco degli sfratti del decreto Milleproroghe (articolo 13 comma 12 decreto 183/2020), questioni sollevate dai Tribunali di Barcellona Pozzo di Gotto e di Rovigo.

I giudici ritengono che la proroga del blocco degli sfratti avrebbe dovuto bilanciare i diritti del creditore e la tutela del debitore.

Blocco degli sfratti: ecco perché la proroga è incostituzionale

Sulla seconda proroga del blocco degli sfratti i giudici della Consulta si sono pronunciati definendola di fatti incostituzionale.

Nella sentenza 128 depositata nella giornata odierna, con redattore il giudice Giovanni Amoroso, si legge che “il bilanciamento sotteso alla temporanea sospensione delle procedure esecutive aventi ad oggetto l’abitazione principale è divenuto, nel tempo, irragionevole e sproporzionato, inficiando la tenuta costituzionale della seconda proroga (dal 1° gennaio al 30 giugno 2021), prevista dell’art. 13, comma 14, del d.l. n. 183 del 2020, come convertito”.

I giudici della Consulta evidenziano, come si legge nel comunicato della Corte Costituzionale che accompagna la sentenza, che con la seconda proroga al blocco degli sfratti introdotta per l’emergenza sanitaria, non è più proporzionato “il bilanciamento tra la tutela giurisdizionale del creditore e quella del debitore nelle procedure esecutive relative all’abitazione principale di quest’ultimo in considerazione del fatto che i giudizi civili (e quindi anche quelli di esecuzione), dopo l’iniziale sospensione generalizzata, sono ripresi gradualmente con modalità compatibili con la pandemia.”

Al contrario, sottolinea la Corte costituzionale, la norma sul blocco degli sfratti è rimasta immutata negli stessi presupposti ed è stata poi prorogata una seconda volta a partire dal 1° gennaio 2021 per ulteriori sei mesi.

Blocco degli sfratti: le motivazioni della sentenza

Sul blocco degli sfratti e quindi sul ritenere incostituzionale la seconda proroga, laddove i giudizi civili sono ripresi compatibilmente con l’evolversi della pandemia, la Consulta ha ritenuto, nel confermare che il diritto all’abitazione ha natura di “diritto sociale”, che “il sacrificio richiesto ai creditori avrebbe dovuto essere dimensionato rispetto alle reali esigenze di protezione dei debitori, con l’indicazione di adeguati criteri selettivi.”

Per i giudici invece nella seconda proroga degli sfratti nessun criterio selettivo è stato individuato al fine di giustificare una proroga della sospensione dell’azione esecutiva anche laddove i giudizi civili hanno ripreso il loro corso.

La Corte costituzionale ha comunque precisato che “resta ferma in capo al legislatore, ove l’evolversi dell’emergenza epidemiologica lo richieda, la possibilità di adottare le misure più idonee per realizzare un diverso bilanciamento, ragionevole e proporzionato, tra il diritto del debitore all’abitazione e la tutela giurisdizionale in sede esecutiva dei creditori”.

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