Blackrock si accredita una partecipazione rilevante su FinecoBank

Le azioni FinecoBank sono in evidenza nelle ultime sedute di Borsa, con un apprezzamento settimanale che al momento della scrittura si attesta poco sotto i 6 punti percentuali.

Complici del rialzo sono stati i buoni risultati messi in luce dalla società durante il 2018, con un utile netto rettificato salito del +11,8% rispetto al 2017. A dispetto di un contesto di mercato penalizzante, la banca online risulta solida patrimonialmente, con un CET1 ratio (transitional) al 21,16% (per approfondire).

In questo quadro, indubbiamente positivo per la quotata, si inserisce in fondo d’investimento Blackrock che, secondo quanto si apprende dalle comunicazioni Consob, ha acquisito una partecipazione indiretta pari al 6,952% del capitale dell’azienda guidata da Alessandro Foti.

L’esposizione è suddivisa tra 12 società di gestione controllate. Nello specifico, la presenza del fondo newyorkese sulla società del gruppo Uncredit è così suddivisa:

• il 6,020 % diritti di voto riferibili ad azioni;
• il 0,322% partecipazione potenziale tramite azioni oggetto di contratti di prestito titoli con possibilità di rientro non prestabilita a discrezione del prestatore o del prestatari;
• il restante 0,610% in Contract for Differences (CFD) senza data di scadenza.

Principali detentori di FinecoBank. Fonte: Bloomberg

Andando ad osservare i principali detentori dell’istituto di credito, si apprende come la più grande casa di investimento al mondo possieda la seconda quota di maggioranza, preceduta solamente da Unicredit.

La situazione delle posizioni ribassiste su FinecoBank

Andamento storico delle posizioni nette corte su FinecoBank. Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 6 febbraio 2018

Il forte trend rialzista di FinecoBank fa desistere i grandi investitori istituzionali da prendere posizioni ribassiste: secondo lo storico delle Posizioni nette corte aggiornato ieri da Consob, sono solamente AQR Capital Management e Bridgewater Associates i fondi che hanno tentato lo short sulla società, la quale vanta una pressione ribassista al di sotto dello 0,50% del capitale sociale.

Questo dovrebbe far riflettere in quanto le prede preferite degli hedge funds sull’Italia sono proprio gli istituti bancari e finanziari.

Le informazioni positive fino a qui citate potrebbero far ipotizzare come l’uptrend del titolo sia supportato anche dall’assenza di quote importanti di operazioni corte da parte dei grandi operatori del mercato.