Ecco come le Big Tech rivoluzionano il mercato del lavoro

Riccardo Lozzi

25 Dicembre 2020 - 11:00

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Tra smart working e ritorno in ufficio, ecco come si stanno organizzando le principali Big Tech americane per il lavoro nella fase di post-pandemia.

Ecco come le Big Tech rivoluzionano il mercato del lavoro

In questo periodo di pandemia da coronavirus, sia le società private che la pubblica amministrazione hanno introdotto l’ormai famoso smart working, permettendo ai dipendenti di lavorare da remoto e non doversi recare fisicamente in ufficio.

Con la distribuzione del vaccino già avviata in alcuni Paesi, come Stati Uniti e Regno Unito, e pronta a partire dal 27 dicembre anche in Europa, la speranza è che il periodo di emergenza sanitaria termini nei prossimi mesi e si possa presto tornare alla normalità.

In molti però si interrogano su quale sarà il futuro del lavoro una volta concluso il pericolo di contagio e se lo smart working continuerà a essere adottato o se, al contrario, verranno ripristinate le vecchie abitudini lavorative.

Le Big Tech americane hanno già svelato come intendono organizzarsi per il lavoro nella fase di post-pandemia, mettendo al centro della propria strategia la garanzia di una maggiore flessibilità nei confronti dei propri impiegati, seppur con forme diverse tra di loro.

Smart working: come si stanno organizzando le Big Tech per il post-pandemia

Google, ad esempio, ha annunciato che i dipendenti non torneranno in ufficio prima di settembre e, successivamente, non sarà richiesta loro la presenza fisica dal lunedì al venerdì.

Nei prossimi mesi il colosso digitale metterà a punto un progetto pilota per testare l’introduzione della settimana flessibile, nella quale è prevista la possibilità di recarsi in sede tre giorni su cinque.

Inoltre, i dirigenti di Google stanno lavorando per modificare gli ambienti lavorativi, introducendo nuovi spazi di collaborazione e per riunioni, prenotabili a seconda dei bisogni.

Microsoft, in un comunicato pubblicato a ottobre, ha rivelato che intende concedere maggiore flessibilità ai propri collaboratori, in modo da poter conciliare al massimo le esigenze aziendali con quelle personali dei dipendenti.

Per questo viene assicurato circa il 50% dell’orario lavorativo da casa come misura standard, la quale potrà essere modificata in base alle posizioni e i ruoli professionali.

Maggiore flessibilità per i dipendenti

Twitter è tra le compagnie più radicali rispetto al tema dello smart working, avendo affermato già lo scorso maggio di permettere agli impiegati che lo desiderano di poter lavorare da casa per sempre.

Un approccio adottato anche dalla società di cloud storage Dropbox, la quale sostiene di essere la prima ad aver reso l’intera forza lavoro “virtuale prima di tutto”.

Un piano che permette di svolgere le proprie mansioni da remoto e, al tempo stesso, recarsi negli uffici messi a disposizione per i progetti collaborativi e di team building.

Il social network Reddit consentirà non solo alla maggioranza dei dipendenti di decidere autonomamente se lavorare da casa o nella sede operativa di San Francisco, ma, in caso questi decidano di trasferirsi in un altro Stato americano o Paese, il loro stipendio rimarrà invariato.

Una garanzia ulteriore che avrà un impatto notevole sul futuro del lavoro a livello mondiale

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