Gli automobilisti si confermano il bancomat preferito del fisco. Il Mef ha attivato la clausola di salvaguardia che fa scattare l’aumento delle accise per quasi 690 milioni di euro a garanzia della copertura finanziaria per l’abolizione della seconda rata Imu.
Nel libro delle intenzioni del governo le idee ci sono tutte: razionalizzazione della spesa pubblica, taglio di vitalizi e doppi stipendi della classe politica, abolizione delle province, lotta all’evasione fiscale. Solo per citare alcuni dei provvedimenti, promessi dalla politica, ma mai messi in atto per fare cassa. Buone idee, ma difficilmente realizzabili, per una classe politica troppo affezionata alla poltrona ed ai suoi emolumenti.
Riposta nel cassetto la lista delle buone intenzioni, l’unica soluzione per fare cassa in maniera certa e veloce è sempre la stessa: aumentare le accise su benzina e carburante. Il decreto del Ministero dell’economia e della finanza è andato in gazzetta ufficiale questo lunedì.
All’articolo 1 prevede l’aumento dell’acconto Ires per società, banche e assicurazioni e all’articolo 2 introduce l’aumento delle, già spesso aumentate, accise sul carburante.
Aumento accise
"E’ disposto l’ulteriore aumento, a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 15 febbraio 2016, dell’aliquota dell’accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonche’ dell’aliquota dell’accisa sul gasolio usato come carburante."
Così recita il secondo articolo del decreto firmato dal Ministro Sacconi che attiva le clausole di salvaguardia per la copertura dell’abolizione della seconda rata dell’Imu.
L’aumento verrà fissato in maniera tale, continua il decreto, da far entrare nelle casse dello Stato una cifra non inferiore a 671,1 milioni di euro per l’anno 2015 e
17,8 milioni di euro per l’anno 2016. L’unica buona notizia a riguardo è che tale aumento sarà effettivo non a partire dal primo gennaio 2014, come previsto in precedenza, ma dal primo gennaio del 2015.
Automobilisti bancomat del fisco
Ma la mannaia dello Stato si era già abbattuta varie volte sulle tasche degli automobilisti, ormai nuovo bancomat del Fisco. Dal primo gennaio del 2014 le accise saliranno già di 0,4 centesimi al litro a causa dalla credit tax. Nel biennio successivo 2015-2016 entrerà in azione la suddetta clausola di salvaguardia, poi ancora, per il 2017 e 2018, l’ulteriore scatto già previsto dall’ultimo ddl stabilità per oltre 200 milioni di euro il primo anno e quasi 200 per il secondo.
La clausula di salvaguardia appena attivata copre le mancate entrate previste dal Fisco e necessarie per l’abolizione della seconda rata dell’Imu. L’aumento delle accise e dell’acconto Ires sono le conseguenze al mancato incasso sulla sanatoria delle slot-machine, 340 milioni incassati anziché 600 come previsto, a cui si aggiungono le risorse necessarie per la restituzione di parte dei crediti da parte della pubblica amministrazione.
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