Banche italiane in attesa della BCE. Ecco quali monitorare

Ufficio Studi Money.it

10 Aprile 2019 - 11:31

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Analisti ed investitori oggi saranno tutti concentrati sulla conferenza stampa di Mario Draghi. L’obiettivo è quello di carpire maggiori dettagli sul terzo round di TLTRO atteso per settembre. Gli istituti di credito potrebbero inoltre beneficiare dalla diminuzione degli oneri finanziari sulla liquidità in eccesso depositata a Francoforte

Banche italiane in attesa della BCE. Ecco quali monitorare

Oggi gli investitori saranno focalizzati sul meeting della BCE, non tanto sulla decisione dei tassi di interesse, piuttosto su eventuali nuove indicazioni riguardo il terzo round di TLTRO che verrà lanciato in uno dei prossimi meeting dell’Eurotower.

Draghi ha infatti già annunciato, nella precedente riunione, che i tassi di interesse non verranno toccati prima della fine del 2019.

Banche e oneri finanziari

Durante la conferenza del 27 marzo il Presidente della BCE ha affermato di valutare come preservare i benefici dei tassi negativi per l’economia dell’area euro mitigando al contempo gli effetti collaterali sugli istituti di credito. Gli analisti si aspettano eventuali dettagli proprio su questo fronte.

La BCE starebbe studiando alcune opzioni per ridurre gli oneri sostenuti dagli istituti di credito sulla liquidità in eccesso. In sostanza l’obiettivo è quello di mitigare gli effetti negativi dei tassi sotto zero sul comparto finanziario, nel tentativo di alleviare gli impatti negativi della politica ultra-accomodante portata avanti dall’istituto di Francoforte.

A fine febbraio le banche italiane avevano in deposito presso la BCE circa 80 miliardi di euro di cui 15,5 inerenti alla riserva obbligatoria e la restante parte tra conti correnti e depositi overnight per un costo complessivo annuale stimato pari a circa 250 milioni di euro.

L’obiettivo sarebbe dunque quello di restituire alle banche una parte delle somme da loro pagate come interessi sui depositi presso la Banca centrale europea. Un aiuto di questo tipo avrebbe degli effetti positivi sugli utili degli istituti di credito, ancor più in una fase in cui queste devono fare i conti con le ricadute negative della frenata economica.

TLTRO III: una scelta necessaria

Nella storia della BCE sono state varate tre TLTRO: una nel 2014, una nel 2016 e la terza quest’anno. Francoforte ha analizzato l’impatto esercitato nel tempo da questo tipo di interventi, evidenziando come il TLTRO abbiano sempre garantito uno stimolo concreto all’economia reale, grazie alla stabilizzazione delle condizioni di finanziamento dal sistema bancario.

C’è da dire che l’Eurotower si è comunque vista costretta ad emettere una nuova serie di TLTRO visto il pericolo di una congestione del funding causata dalla scadenza degli esistenti TLTRO II che da qui al 2021 avrebbero diminuito notevolmente la liquidità degli istituti di credito, con conseguenze rilevanti sulla stabilità del sistema bancario europeo. A farne le spese sarebbero state soprattutto le banche italiane, che avrebbero dovuto restituire circa 250 miliardi presi in prestito grazie ai TLTRO II.

Le banche italiane da monitorare

In particolare Intesa Sanpaolo 41 miliardi di euro, Unicredit da 26 miliardi di euro e Banco BPM 15 miliardi di euro, MPS e UBI Banca 10 miliardi di euro.

Proprio questi istituti bancari saranno quelli da monitorare più attentamente oggi, dal momento che sono quelli che potranno beneficiare maggiormente di eventuali parole positive da parte di Mario Draghi.

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