Banca Etruria, fallimento: oggi la parola al tribunale

admin

8 Febbraio 2016 - 10:08

Il caso Banca Etruria arriva al tribunale fallimentare di Arezzo. Se confermato lo stato di insolvenza sarà fallimento.

Banca Etruria, fallimento: oggi la parola al tribunale

Continuano i problemi legati alla “vecchia” Banca Etruria. Oggi, lunedì 8 febbraio 2016, il tribunale fallimentare di Arezzo dovrà esaminare lo stato di insolvenza e decidere se dichiarare fallimento.

Il presidente del tribunale, Clelia Galantino, insieme ai giudici Antonio Picardi e Paolo Masetti, saranno chiamati ad esaminare Banca Etruria a seguito del commissariamento di un anno fa, dopo la conferma del dissesto finanziario dell’istituto appurato dalle analisi di Banca Italia.

Per poter accedere al decreto salva-banche, il 28 dicembre era stata presentata la dichiarazione di insolvenza dal commissario liquidatore Giuseppe Santoni, portando così Banca Etruria in liquidazione coatta al fine di salvare l’istituto di credito.

Se lo stato di insolvenza verrà confermato dal Tribunale Fallimentare di Arezzo, allora sarà fallimento, seguito dalla nomina di un curatore fallimentare e le relative analisi interne della società.

Qualora dovessero emergere delle illegalità legate ai precedenti amministratori - tra cui troviamo il madre del ministro Boschi, Pier Luigi, e l’ex presidente Lorenzo Rosi - il report sarà sottoposto alla valutazione della Procura di Arezzo.

In questa fase, sarà lo stesso procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, e i PM che lavorano giù sul caso di Banca Etruria, a dover scoprire se vi sia stata realmente una bancarotta fraudolenta all’interno dell’istituto in crisi.

Quando il commissario liquidatore Santoni aveva presentato dichiarazione di insolvenza, allegò anche un’analisi della gestione della Banca, individuando a circa 3 miliardi di euro i crediti deteriorati - mutui elargiti ma mai restituiti.

Oggi quindi il giorno della decisione sul fallimento di Banca Etruria, un altro passo in avanti nel caso che continua a scandalizzare i piccoli risparmiatori e a gettare ombre sulla classe politica italiana.

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