Il bail out delle banche venete costa agli Italiani come la spesa militare in un anno

Flavia Provenzani

27 Giugno 2017 - 16:58

I 17 miliardi di euro presi dai contribuenti che saranno utilizzati per salvare Veneto Banca e Popolare di Vicenza equivalgono alla spesa militare in Italia nel 2016.

Il bail out delle banche venete costa agli Italiani come la spesa militare in un anno

Altre due banche italiane sono fallite durante il fine settimana: Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Riprendiamo l’analisi del blog americano ZeroHedge che racconta le assurdità del salvataggio a carico dei contribuenti italiani:

Il primo ministro italiano ha dichiarato che i fondi dei correntisti delle due banche erano a rischio, per cui il governo ha sviluppato un piano di salvataggio e garanzia che potrebbe costare ai contribuenti ben 17 miliardi di euro.
Parliamo di parecchi soldi per l’Italia - circa l’1% del PIL. Parliamo della stessa cifra spesa per la difesa nazionale lo scorso anno.

Non bisogna avere un dottorato di ricerca in economia per capire che nessun governo al mondo può permettersi di spendere quanto il suo budget per la difesa ogni volta che un paio di banche di medie dimensioni hanno bisogno di un salvataggio.

Tanto più l’Italia, il cui debito pubblico è già del 132% del PIL...e in continuo aumento. Soldi da sperperare, nelle casse dell’Italia, non ce ne sono.

Senza contare che l’Unione Europea ha sviluppato una normativa comunitaria proprio per situazioni come queste, nota come conosciute collettivamente come direttiva BRRD, con l’obiettivo di impedire che le banche in difficoltà dei Paesi dell’UE vengano salvate con i soldi dei contribuenti.

Ma in Italia ci sono parecchie banche sul filo del rasoio. E quando i soldi del contribuente saranno esauriti (e tecnicamente non più utilizzabili), chi sarà la ciambella di salvataggio prossima volta che una banca andrà a picco?
Facile: per esclusione, rimangono solo i correntisti a cui aggrapparsi.

Ecco come funziona:
Diciamo che una banca prende 1 miliardo di euro dai depositi dei suoi clienti.
Naturalmente la banca non prende quel miliardo solo per custodirlo nel suo caveau. Investe soldi, fa prestiti, acquista asset.
Quindi il bilancio della banca mostra 1 miliardo in patrimonio e 1 miliardo in depositi dovuti ai clienti. Ma talvolta le banche rischiano troppo quando investono i fondi dei propri clienti. I prestiti vanno male. I debitori vanno in default.

Ad esempio, se una banca ha investito 200 milioni in obbligazioni governative greche, e poi il governo della Grecia va in default, la banca rimane con soli 800 milioni in asset rimanenti. Ma deve ancora pagare i propri correntisti per 1 miliardo; la liquidità presa dai soldi dei clienti, naturalmente, deve essere restituita per intero.

Come può una banca con 800 milioni essere capace di restituire 1 miliardo ai propri clienti? Non può. E c’è una parola che descrive questa situazione: insolvenza.

È il problema di tante banche in tutta Italia (e in molti altri paesi del mondo). Devono ai loro correntisti più di quanto valgono i propri asset.
Nel caso delle banche venete ancora una volta sono i contribuenti a pagare il salvataggio, insieme a alcuni obbligazionisti subordinati.
Ma i problemi bancari dell’Italia vanno ben oltre Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Siamo di fronte ad un problema sistemico di tutto il settore bancario italiano e la soluzione va ben oltre quanto i contribuenti possono permettersi di pagare.

Così, la prossima volta potrebbero essere i correntisti a pagare per i salvataggi delle banche, come tra l’altro prevede il bail in.

Ma non si tratta solo dell’Italia.

Esistono innumerevoli banche e sistemi bancari in tutto il mondo che non si sono mai completamente ripresi dalla crisi del 2008.
Il che solleva una domanda naturale: perché depositare denaro in una banca in crisi in un paese in cui il governo è con i debiti fino al collo? Soprattutto quando esistono delle opzioni migliori.
La maggior parte delle persone non pensa mai due volte su dove depositare i propri risparmi.

È il 2017. Perché affidare tutti i propri risparmi ad un istituto finanziario semplicemente perché la filiale è di fronte casa?

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