BTP: tassi in rialzo ma sotto controllo. Il punto sulle aste della settimana

Vittoria Patanè

27/02/2013

BTP: tassi in rialzo ma sotto controllo. Il punto sulle aste della settimana

Si conclude oggi la settimana di aste del Tesoro, con risultati migliori delle attese.

Il Tesoro è riuscito a collocare in mattinata 4 miliardi di euro di BTP decennali, cioè con scadenza 2023.

Il tasso pagato agli investitori è salito al 4,83% , in netto rialzo rispetto al 4,17% di gennaio. Risultato che comunque fa sorridere gli analisti che, alla vigilia dell’asta, temevano un rendimento sopra il 5%.

Bisogna però sottolineare che è il risultato peggiore da 4 mesi a questa parte.
Il cosiddetto bid to cover, cioè il rapporto tra domanda ed offerta è stato pari all’1,65.

BTP quinquennali

Oltre ai BTP con scadenza 2023, oggi il Tesoro ha offerto anche BTP a cinque anni, con scadenza 2017.

La nona tranche del titolo con scadenza 01/11/2017 è stata collocata ad un tasso del 3,59%, anch’esso in crescita rispetto alle aste dello scorso 30 gennaio, dove il rendimento dei BTP a cinque anni era stato del 2,94%. Piazzati comunque tutti i 2,5 miliardi di euro di titoli offerti.

Anche in questo caso il rendimento è tornato ai massimi dall’ottobre scorso, mentre il rapporto tra domanda e offerta è stato pari a 1,32.

Le aste precedenti

Si conclude con oggi quindi la tre giorni di aste. Nella giornata di ieri infatti il Tesoro ha collocato 8,5 miliardi di BOT semestrali ad un tasso dell’1,23%, mentre lunedì è stato il giorno dei CTZ con scadenza 2014.

Tutte e tre le aste hanno fatto registrare rendimenti in salita a seguito dei risultati delle elezioni politiche nostrane che quindi, come previsto, ne hanno influenzato pesantemente i risultati.

Da segnalare che sul mercato secondario, ieri i tassi sui BTP decennali e gli spread hanno riportato il balzo più sostenuto in 19 mesi e alla vigilia il differenziale tra rendimenti italiani e tedeschi a 10 anni è balzato fino a +22%.

Credit default swap

Ma le conseguenze più pesanti delle elezioni si sono fatte sentire sui credit default swap sull’Italia. Il prezzo dei cds, e cioè dei contratti per assicurarsi contro il rischio default del Paese, è salito ieri è di 48 punti base a quota 289 punti, segnando il rialzo più forte da dicembre 2011, nonostante l’intervento del Ministro delle Finanze francese, Pierre Moscovici, che ha cercato di rassicurare i mercati sostenendo che "l’Italia è una preoccupazione ma non un fattore di rischio per l’Eurozona"

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