BPER Banca: ok al piano industriale 2021, focus su margini e commissioni

Alessio Trappolini

28/02/2019

28/02/2019 - 10:45

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Il nuovo piano triennale punta molto sulla spinta nei settori ad alto contenuto commissionale ed elevata marginalità come il wealth management e bancassurance. Previste una riduzione netta del personale di circa 1.300 unità

BPER Banca: ok al piano industriale 2021, focus su margini e commissioni

Bper Banca ha alzato il velo sul nuovo piano industriale triennale 2019-2021.

Il documento è articolato su tre pilastri fondamentali: crescita e sviluppo del business con focus su settori ad alta marginalità e contenuto commissionale (bancassurance, wealth management, global advisory imprese, credito al consumo); semplificazione e incremento dell’efficienza operativa; accelerazione dei processi di de-risking e ulteriore rafforzamento patrimoniale.

Vediamo nei dettagli quali sono le cifre approvate dal Cda dell’istituto modenese.

Piano industriale 2019-2021: i punti salienti

Il piano industriale di Bper Banca prevede al 2021 un utile netto a 450 milioni (Cagr del 7,1%). Tra gli altri target di conto economico il margine di interesse dovrebbe raggiungere a fine piano 1,327 miliardi (Cagr +0,7%) e le commissioni nette 1,043 miliardi (Cagr +3,6%). Le rettifiche nette totali sono attese crescere in media del 5% a 362 milioni.

Sul lato dei costi, il cost/income ratio è visto sotto il 59%. In particolare, gli interventi previsti da Bper Banca sul personale riguardano una riduzione di 1.300 unità attraverso 1.700 uscite e 400 assunzioni con benefici di oltre 80 milioni, a fronte di costi straordinari di 180-200 milioni.

Il piano, che parte dai benefici attesi delle operazioni straordinarie annunciate nelle scorse settimane (acquisto di Unipol Banca, delle minorities di Banco di Sardegna e della quota di controllo di Arca Holding e la cessione di sofferenze per un miliardo), vede un RoTe del 10% circa.

L’impegno di Bper Banca sulla qualità del credito

Sul fronte della qualità del credito Bper Banca prevede che lo stock di crediti deteriorati dovrebbe vedere un calo del 23% a 5 miliardi, «in particolare grazie alle attività di rafforzamento dei processi di erogazione e monitoraggio del credito e attività di cessione», spiega la nota della banca guidata dall’amministratore delegato Vandelli.

L’accelerazione delle attività di de-risking ridurrà l’incidenza dei crediti deteriorati lordi (Npe ratio) sotto al 9%. A livello patrimoniale il novo piano industriale vede il Cet 1 ratio fully phased stimato al 12,5%. Il piano vede inoltre un dividend payout medio di circa il 25% nell’arco del triennio.

Reazione fredda del mercato: a circa metà mattina le azioni BPER Banca veleggiano attorno alla parità, sostanzialmente in linea con il mercato di riferimento. In ottica di investimento i movimenti visti in apertura non alterano la costruzione grafica di medio periodo (clicca qui per approfondire l’analisi tecnica del titolo).

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