BCE: salvare le piccole e medie imprese? Non vi aspettate nessun Bazooka

Federica Agostini

4 Giugno 2013 - 11:41

BCE: salvare le piccole e medie imprese? Non vi aspettate nessun Bazooka

Non vi aspettate bazooka o gesta improbabili dalla Banca Centrale Europea. Nonostante le aspettative siano piuttosto alte, scrive il Financial Times, non ci sarà alcuna mossa spettacolare da parte della Banca Centrale Europea per far ripartire il credito alle piccole e medie imprese, struttura portante delle economie in Spagna e in Italia.

Come sappiamo, nel periodo della crisi le PMI di questi paesi hanno assistito all’aumentare dei tassi di interesse sui prestiti fino ad arrivare a livelli assolutamente proibitivi. Al contrario, per la loro controparte tedesca, tali costi sono andati diminuendo.

È così che il "credit crunch", rivelato per prima dalla BCE, è diventato uno degli esempi più vistosi della frammentazione finanziaria che separa le 17 nazioni dell’Eurozona. Una situazione che richiede un intervento "dall’alto".

BCE: nessun "bazooka" per le PMI. Perché?

Secondo la BCE, il blocco dei prestiti dalle banche alle imprese è il frutto di squilibri di bilancio all’interno delle banche stesse, un elemento che non giustificherebbe l’intervento della banca centrale.

La Banca Centrale Europea con la European Investment Bank stanno lavorando ad un progetto per ampliare l’accesso ai finanziamenti da parte delle PMI rilanciando il mercato dei titoli asset backed. Ma si tratta di un disegno ambizioso che richiederà parecchio tempo prima di essere portato a termine e, probabilmente, non avrà grande impatto sul breve termine. Tutt’altro, insomma, rispetto al "bazooka" che qualcuno si sarebbe aspettato.

Si lavora al meccanismo di supervisione

Molto più importante, invece, sembra essere la revisione dei bilanci del settore bancario ad opera della BCE che si prepara ad avviare il meccanismo di supervisione dal prossimo anno. Un lavoro di questo tipo, infatti, porterà il sistema di bilanci bancari ad una maggiore trasparenza e alla risoluzione di quelli che potrebbero essere i maggiori ostacoli all’attività di prestito.

Tra settembre ed ottobre, partirà la revisione da parte della BCE che con i poteri del supervisore unico, passerà a controllare i conti ed i bilanci delle 140 banche più grandi dell’Eurozona.

Dopo la revisione da parte delle autorità nazionali, questa passerà al supervisore esterno, come "secondo paio di occhi". Infine, concluse le revisioni nel maggio 2014, la European Banking Authority condurrà uno stress test per verificare la solidità e robustezza del settore bancario Europeo.

Salvate le piccole e medie imprese

Questo cambiamento di direzione della BCE nei confronti delle PMI rasserena in modo particolare la visione della Bundesbank. La banca centrale tedesca è da tempo scettica riguardo al possibile ruolo di una banca centrale nel facilitare l’accesso al credito per le imprese.

Quando il mese scorso Draghi ha detto che BCE, European Investment Bank e Commissione Europea stavano lavorando ad iniziative mirate all’accesso al credito da parte delle imprese, in Germania si erano sollevate preoccupazioni. Anche se non era mai stato detto esplicitamente, si temeva che la BCE potesse considerare l’acquisto di pacchetti di prestito concessi alle PMI stesse.

Nel frattempo, il governo tedesco è riuscito a portare a termine l’accordo bilaterale con la Spagna che prevede il prestito di un miliardo di euro destinato alle PMI e con applicati i tassi di interesse tedeschi.

Un accordo che permette alla KfW, la banca di sviluppo nazionale tedesca, di prestare 800 milioni di euro alla ICO, la sua controparte spagnola. Lo scopo? Fornire liquidità destinata al prestito alle piccole e medie imprese con costi sensibilmente inferiori a quelli che sarebbero applicati in Spagna. Ma è evidente, questa non può essere una soluzione definitiva.

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