Secondo Trichet la BCE può ancora abbassare i tassi di interesse, anche quelli sui depositi overnight su valori negativi, a causa della bassa inflazione e dell’euro forte
Sulla possibilità che la BCE possa rendere ancor più accomodante la politica monetaria nell’eurozona, nonostante i tassi ai minimi storici, si è espresso anche Jean-Claude Trichet, ex governatore dell’Eurotower sostituito poi da Mario Draghi sul finire del 2011. Secondo l’economista francese ci sarebbe ancora margine per tagliare il costo del denaro: una mossa ritenuta sensata alla luce dell’attuale scenario macroeconomico. Trichet ha sottolineato che “nell’attuale contesto di bassa inflazione, con i mercati che stanno spingendo l’euro verso l’alto e aggravando così il problema della stabilità dei prezzi, avrebbe sicuramente un senso segnalare che i tassi di interesse dovrebbero essere inferiori”.
Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano austriaco Der Standard l’ex numero uno della BCE, in carica dal 2003 al 2011 dopo la presidenza del tedesco Wim Duisenberg, ha sottolineato che potrebbe essere presa in considerazione anche l’ipotesi di portare i tassi sui depositi overnight su valori negativi. Ieri, però, Jens Weidmann, a capo della Bundesbank, aveva gelato le aspettative degli investitori circa una mossa ultra-espansiva della BCE nel prossimo meeting del 5 giugno. Infatti, utilizzando il suo classico tono hawkish, il banchiere tedesco ha dichiarato che la BCE potrebbe anche non agire a giugno. Complice l’incertezza sull’esito delle elezioni europee, che potrebbe avere un impatto significativo sulle prossime mosse di Draghi, in Europa le borse si muovono in modo contrastato.
Piazza Affari continua a fare peggio delle altre piazze finanziarie europee, tanto che stamattina l’indice principale FTSE MIB perde lo 0,93% mentre l’indice Dax30 di Francoforte mostra un lieve rialzo dello 0,13%. Tornano a salire gli spread sovrani, con le vendite che stanno colpendo soprattutto BTp e Bonos. Lo spread Btp-Bund quota a 188 punti base, dopo aver lambito la soglia psicologica dei 200 punti nella seduta di ieri. Il rendimento del BTp decennale è ora al 3,24%. Sul mercato valutario l’euro resta debole. Il tasso di cambio euro/dollaro è a 1,3670, ma ieri è sceso a 1,3635 ai minimi da oltre tre mesi. La moneta unica è in calo praticamente contro tutte le principali valute del G-10.
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