BCE: alle banche Italiane oltre 200 miliardi di finanziamenti in TLTRO

Simone Casavecchia

11 Luglio 2014 - 10:37

Dopo le misure messe in campo dalla BCE, il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, presenta i possibili effetti sul sistema di credito italiano.

BCE: alle banche Italiane oltre 200 miliardi di finanziamenti in TLTRO

Intervenuto all’assemblea dell’Abi, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha spiegato quali saranno gli effetti delle misure recentemente attuate dalla Banca Centrale Europea, sul sistema di credito italiano. Più nello specifico la BCE ha deciso di finanziare, in un arco di tempo che si estende fino al 2016, le banche dell’eurozona attraverso le nuove operazioni Tltro, ovvero dei prestiti vincolati alle banche che, a loro volta, saranno obbligate a prestare denaro a famiglie e imprese, pena la restituzione dei crediti assegnati dalla BCE.

Le risorse disponibili
Secondo Ignazio Visco, le risorse di cui potranno godere le banche italiane, grazie ai nuovi finanziamenti della BCE, sono cospicue perché gli istituti di credito nostrani potranno attingere fino a 200 miliardi di euro entro l’intera durata del programma.
A queste misure si aggiungono quelle adottate da Bankitalia per ampliare la gamma di prestiti utilizzabili a garanzia dei finanziamenti offerti dalla banca centrale europea. Da questa seconda iniziativa potrebbero arrivare, nel prossimo futuro, circa 120 miliardi al netto degli scarti di garanzia.
Altro fronte su cui Bankitalia sta lavorando intensamente, interagendo con le banche italiane, è il rafforzamento patrimoniale delle banche, un parametro imposto anche dagli accordi di Basilea 3. Su questo versante è stato segnalato che l’analisi della qualità dei bilanci (Aqr) effettuata nell’ambito del comprehensive assessment è quasi completata a livello nazionale e che il relativo stress test è in corso.

I possibili effetti
Dalle misure messe in campo dalla BCE potrebbero derivare effetti positivi sull’economia italiana. Se, infatti, gli istituti di credito italiani saranno in grado di sfruttare appieno il finanziamento consentito dalle nuove operazioni, anche attraverso il miglioramento delle condizioni praticate alla clientela, di cui è auspicabile una riduzione dei costi, e attraverso la rimozione delle restrizioni all’offerta di credito, tuttora presenti, si potranno avere effetti positivi aggiuntivi sul Pil, che potrebbe cresce fino a un altro mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016.
Nell’economia dell’Eurozona, in cui la crescita è ancora molto debole e l’inflazione "resta ben al di sotto dei valori compatibili con la stabilità dei prezzi, ovvero alla soglia del 2% che la BCE ha individuato come obiettivo da perseguire, gli effetti delle misure adottate nello scorso Giugno dall’istituto bancario di Francoforte, potrebbero avere effetti rilevanti.
Se, infatti, quelle stesse misure fossero mantenute nel tempo, le variazioni dei tassi di interesse e del cambio che sono seguite all’annuncio di quelle misure potrebbero determinare un aumento del Pil stimabile tra lo 0,5% e l’1% da qui alla fine del 2016 e anche i prezzi al consumo registrerebbero un rialzo analogo.

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