Avvocato tributarista: cos’è, cosa fa, quando serve e differenze con il commercialista

Isabella Policarpio

29 Aprile 2019 - 16:23

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Cosa fa l’avvocato tributarista? In cosa si differenzia rispetto al commercialista? Funzioni e ruolo dell’avvocato esperto in controversie tributarie.

Avvocato tributarista: cos’è, cosa fa, quando serve e differenze con il commercialista

Chi è e cosa fa esattamente l’avvocato tributarista? Quali sono le differenze con il commercialista?

Dunque, l’avvocato tributarista è un legale specializzato nella risoluzione di controversie con il fisco. Quindi, in caso di problemi di natura tributaria, l’avvocato tributarista è la figura più indicata a cui rivolgersi.

Andiamo a vedere quali sono esattamente le sue funzioni e in cosa si differenzia rispetto al dottore commercialista.

Avvocato tributarista: chi è e cosa fa

L’avvocato tributarista, come detto, è il professionista a cui rivolgersi in caso di problemi con il fisco, per esempio quando si viene accusati di evasione fiscale ed ogni altra questione di tipo tributario.

L’avvocato tributarista, infatti, dopo aver superato l’esame da procuratore legale, si specializza in materia fiscale e tributaria e quindi svolge attività di tipo contenzioso nei confronti delle commissioni tributarie, ma può anche svolgere attività stragiudiziale, ovvero fornire delle consulenze, sempre in materia di fisco e reati ad esso connesso.

L’avvocato tributarista patrocina sempre il privato cittadino, in quanto nelle controversie tributarie, lo Stato è sempre rappresentato dall’Avvocatura di Stato.
Per svolgere il proprio ruolo in maniera corretta, il tributarista deve sempre essere aggiornato sulle ultime novità fiscali emesse dall’Agenzia delle Entrate nonché dalle norme interne.

Avvocato tributarista e commercialista: quali differenze?

La figura dell’avvocato tributarista ha indiscussi punti di contatto con il commercialista. Tuttavia si tratta di professionisti con formazione e ruoli molto differenti.

Infatti, il tributarista è innanzitutto un avvocato, quindi ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, svolto i 18 mesi di pratica legale e superato l’esame di abilitazione alla professione forense. Il dottore commercialista, invece, è un professionista iscritto all’ODCEC, che ha superato il percorso richiesto per accedere alla qualifica. L’iter per diventare commercialista richiede una laurea specialistica/magistrale in materie economiche, un tirocinio di 18 mesi presso un dottore commercialista o esperto contabile abilitato e il superamento di un apposito esame di stato per l’iscrizione all’albo.

Il diverso iter formativo si spiega in ragione della profonda differenza tra le due funzioni:

  • l’avvocato tributarista si occupa di contenziosi tributari, rappresentando il contribuente in giudizio;
  • il commercialista gestisce la contabilità dei clienti, pianifica i bilanci e fa consulenza per aziende in materia fiscale.

In poche parole, il commercialista corregge gli errori e le imprecisioni tributarie del cliente-contribuente mentre l’avvocato tributarista si occupa della parte giuridica quando interviene un contenzioso tra il contribuente e l’amministrazione.

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