AstraZeneca, OMS raccomanda uso oltre 65 anni e contro varianti

Mario D’Angelo

10/02/2021

15/04/2021 - 11:31

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Buone notizie per AstraZeneca: per l’OMS non ci sono dubbi sull’efficacia contro le varianti e rischi per le persone con più di 65 anni.

AstraZeneca, OMS raccomanda uso oltre 65 anni e contro varianti

Il vaccino AstraZeneca è sicuro ed efficace e dovrebbe essere impiegato per la somministrazione di massa. Lo ha detto il panel dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, riunitosi proprio per rivalutare il siero in relazione all’insorgenza delle nuove varianti.

OMS raccomanda uso di massa del vaccino AstraZeneca

Il panel dello Strategic Advisory Group of Experts on Immunisation (SAGE) ha stabilito che il vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrato in due dosi, con un intervallo da 8 a 12 settimane l’una dall’altra, e dovrebbe essere iniettato anche alle persone con 65 anni o più.

Non dovrebbero fare eccezione i Paesi come il Sud Africa, in cui sono stati sollevati pesanti dubbi circa l’efficacia del prodotto AstraZeneca nei confronti della nuova variante del coronavirus.

Abbiamo raccomandato che anche se c’è una riduzione nella possibilità che il vaccino abbia un pieno impatto nella sua capacità di protezione, soprattutto contro la malattia più grave, non c’è ragione per non raccomandare il suo uso anche nei Paesi in cui circola la variante”, ha detto il presidente di SAGE, Alejandro Cravioto.

Questa settimana, il Sud Africa ha interrotto la somministrazione del vaccino AstraZeneca dopo che alcuni dati hanno mostrato che esso non proteggeva contro forme moderate di Covid-19 derivate dalla variante del coronavirus, che adesso è dominante nel Paese africano.

In alcuni Paesi europei, invece, fra cui l’Italia, le agenzie del farmaco nazionali hanno raccomandato l’uso del vaccino nei pazienti con meno di 55 o 65 anni d’età.

L’OMS ha aggiunto che le raccomandazioni saranno aggiornate molto presto in relazione all’emergenza di nuovi dati.

AstraZeneca, aumento produzione in Europa

L’azienda britannico-svedese ha annunciato che lavorerà con la compagnia tedesca IDT Biologika per produrre più vaccini in Europa, dopo che sono sorte controversie con la Commissione sulla fornitura.

L’accordo, che deve ancora essere rinalizzato, mira a costruire presso il sito produttivo di Biologika a Dessau in Germania fino a 5 bioreattori da 2mila litri in grado di produrre decine di milioni di dosi di vaccino al mese. Le nuove risorse dovrebbero essere operative entro la fine del 2022.

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