Sui rimborsi degli arretrati delle pensioni che non sono state oggetto di rivalutazione le domande fondamentali sono attualmente due: come e quando? Ecco le risposte del Premier Renzi e del Governo e i tempi per le linee guida e il decreto.
La voragine aperta dalla sentenza della Corte Costituzionale, relativamente all’incostituzionalità del blocco delle rivalutazioni delle pensioni, stabilita dalla riforma Fornero, non avrà una soluzione immediata.
Quando arriveranno i rimborsi degli arretrati delle pensioni? E in che modalità? A quanto ammonteranno? Dove saranno reperite le risorse per far fronte a questa spesa che il Governo non aveva (e non poteva) in alcun modo preventivato?
Sono queste le domande più frequenti che si pongono i contribuenti italiani in questi giorni e che hanno trovato una parziale risposta nelle recenti dichiarazioni del premier Renzi e del vice ministro dell’Economia Morando.
Arretrati pensioni: l’orientamento del Governo
Sulle modalità e i tempi dei rimborsi degli arretrati delle pensioni, dopo alcune dichiarazioni dei rappresentanti del Governo, sono arrivate le parole del premier Matteo Renzi a dipanare, almeno parzialmente, una questione ormai sempre più incerta.
Intervenuto nella trasmissione Radio Anchi’io di Radio 1 Rai, il premier Renzi ha affermato che la sentanza della Corte Costituzionale sul blocco delle rivalutazioni delle pensioni ha reso sempre più impellente la necessità di una revisione totale del
"modello di organizzazione delle pensioni: lo faremo nei prossimi giorni e mesi"
Quel che serve è, quindi, una riforma organica delle pensioni e non l’ennesimo provvedimento-toppa che vada a risolvere un problema creato da altri. Certo è che una riforma delle pensioni richiederà tempi più lunghi e valutazioni più attente, soprattutto sul fronte delle coperture economiche.
Il Governo, al momento, non intende mettere mano ai trattamenti pensionistici già erogati:
"i soldi dei pensionati non vengono toccati"
ci sarà, quindi, una restituzione delle quote non erogate dei trattamenti pensionistici soggetti al blocco della rivalutazione, sebbene lo Stato italiano, almeno per ora
"restituirà una parte dei soldi"
Rimborsi pensioni: perché solo una parte?
Il Governo italiano restituirà una parte dei soldi perché si trova stretto tra due fuochi:
"dovrà agire con il limite della sentenza della Corte e il limite del bilancio (...) la Corte non ha detto che non si può fare il blocco (...) ma che fatto in quel modo lì, non andava bene. Stiamo studiando a come fare a superare il limite della Corte e contemporaneamente a ridare una parte di quei soldi"
Queste affermazioni del Premier Renzi si spiegano considerando anche quelle fatte dal viceministro dell’Economia Enrico Morando in un’audizione al Senato avvenuta nei giorni scorsi in cui è stato messo in luce che se si restituisse tutto a tutti, le risorse utilizzate per restituire gli arretrati sulle pensioni determinerebbero un buco nel bilancio dello Stato talmente ampio da determinare il mancato rispetto della regola del Fiscal Compact, in base alla quale il rapporto tra deficit e PIL deve rimanere inferiore al 3%.
Ecco allora che la soluzione del Governo dovrà necessariamente muoversi tra i vincoli economici europei e il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale, intevenendo sui seguenti fronti:
- i rimborsi potranno avvenire per un solo anno e non per entrambi gli anni (2012 e 2013) per cui la misura del blocco delle rivalutazioni è stata ritenuta incostituzionale, dal momento che la Consulta ha ritenuto la riforma Fornero incostituzionale perché sospendeva l’indicizzazione per due anni e non per uno, come era accaduto in precedenza, ad esempio nel Governo Prodi;
- gli arretrati sulle pensioni saranno restituiti solo ai contribuenti con un reddito più basso perché la riforma Fornero aveva introdotto il blocco anche per questa tipologia di contribuenti (a differenza di quanto era già avvenuto in passato) e, quindi, non aveva previsto un’applicazione progressiva, in base al reddito, dei tagli alla rivalutazione;
Rimborsi degli arretrati delle pensioni: quando avverranno?
Stanti queste premesse, l’orientamento comune del Governo è quello di prendere tempo per definire in maniera più dettagliata le modalità dei rimborsi sugli arretrati delle pensioni.
- nel Consiglio dei Ministri di Lunedì prossimo non sarà, quindi, varato un decreto, ma saranno definite solo delle linee guida, ossia delle norme procedurali, con cui il Governo intende procedere, che dovranno specificare come sarà rispettato il requisito della gradualità dei rimborsi (rimborsi maggiori per gli importi più bassi), pur senza specificare cifre e importi;
- il decreto vero e proprio che fisserà i tempi per ottenere i rimborsi, le soglie e le modalità, sarà, con ogni probabilità, emanato a fine Maggio o agli inizi di Giugno: serve, infatti, più tempo per trovare le coperture e per fare i calcoli necessari per rispettare quel principio di progressività in base al quale saranno previsti rimborsi, di entità decrescente, per gli assegni superiori a tre volte il minimo fino agli assegni pari a 10 volte il minimo (circa 5000 euro lordi), secondo le ipotesi circolate più recentemente;
Che i tempi per il decreto saranno dilatati lo richiede anche un altro fattore, tutto politico: le elezioni regionali, sul cui risultato, un provvedimento come quello dei rimborsi degli arretrati delle pensioni, potrebbe avere effetti determinanti.
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