Angela Merkel, lettera aperta da 5 economisti: “No all’austerità in Grecia”

Claire Giangravè

8 Luglio 2015 - 13:31

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Cinque illustri economisti invitano il cancelliere tedesco Angela Merkel a scendere a patti con la Grecia e scongiurare una Grexit, mostrando come l’austerità non abbia funzionato.

Angela Merkel, lettera aperta da 5 economisti: “No all’austerità in Grecia”

Il cancelliere tedesco Angela Merkel è ormai il simbolo del blocco dell’Unione Europea che non vuole scendere a patti sulle richieste della Grecia. Dopo il summit europeo di martedì, a cui il Primo Ministro greco Tsipras si è presentato gravemente impreparato, gli stati dell’UE hanno concesso cinque giorni per proporre un piano che risolva l’ingente crisi greca.

Tsipras si presenta come uno studente che non ha fatto i compiti e la Merkel come l’austera maestra che lo mette in punizione. Già è tanto se non lo ha costretto ad indossare un cappello a forma di cono con su scritto “asino”. Alla possibilità dell’UE di perdonare parte del debito Greco, il cancelliere ha risposto ’dass kommt nicht in Frage’, ovvero: È fuori questione.

Tuttavia la linea dura della cosiddetta ‘Iron Frau’ - Signora di Ferro, il nomignolo assegnato alla Merkel per via delle sue somiglianze con la dura, testarda e talvolta tirannica Margaret Thatcher – è oggetto di numerose critiche.

Merkel: lettera aperta da 5 illustri economisti
Il gruppo Avaaz ha organizzato una lettera aperta alla Merkel firmata da oltre mezzo milione di europei, invitandola a cambiare tattica con la Grecia e concludere i programmi di austerità. La lettera è stata scritta da Thomas Piketty, Jeffrey Sachs, Heiner Flassbeck, Dani Rodrik e Simon Wren-Lewis, economisti di Harvard, Oxford e altre celebri istituti.

La lettera inizia condannando le richieste finanziarie europee che hanno paralizzato l’economia greca.
I cinque economisti ritengono che esse siano state responsabili per la disoccupazione di massa, il crollo del sistema bancario e per l’aumento del debito pubblico alla cifra esorbitante pari al 175% del PIL. La lettera riconosce anche l’enorme impatto umanitario della crisi sul popolo Greco.

"I Greci hanno aderito a molte delle proposte di austerità richieste dal cancelliere tedesco Angela Merkel – hanno tagliato i salari, diminuito la spesa pubblica, ridotto le pensioni, privatizzato e deregolamentato e alzato le tasse.
Ma negli ultimi anni questi cosiddetti programmi di aggiustamento inflitti alla Grecia hanno solo portato ad una Grande Depressione, la cui pari l’Europa non vede dal 1929-1933. La medicina prescritta dal Ministero delle Finanze tedesco e da Bruxelles ha fatto sanguinare il malato, non guarito il morbo"

La lettera procede con un invito alla Merkel e alla Troika di considerare un nuovo percorso che possa evitare ulteriori disastri e permetta alla Grecia di rimanere nell’Eurozona.

"Adesso, è stato richiesto al governo Greco di puntare una pistola alla sua tempia e premere il grilletto. Purtroppo la pallottola non ucciderà solamente il futuro della Grecia in Europa. Il danno collaterale ucciderà l’Eurozona come fonte di speranza, democrazia e prosperità e potrebbe portare a delle conseguenze economiche inaspettate nel mondo"

I cinque economisti ricordano alla Germania che negli anni ’50 l’Europa fu fondata sul condono di antichi debiti, in particolare alla stessa Germania, che portò alla pace e alla prosperità collettiva.

"Per il cancelliere Merkel il nostro messaggio è chiaro; la invitiamo a prendere questa azione di leadership vitale per la Grecia e la Germania, oltre che per il mondo. La storia la ricorderà per le sue azioni in questa settimana. Ci aspettiamo e dipendiamo su di lei per fare quei coraggiosi e generosi passi verso la Grecia che serviranno l’Europa per le generazioni future"

Merkel: crescono le pressioni in Germania e all’estero
Paesi come l’Austria, la Finlandia, l’Irlanda, i Paesi Bassi, la Spagna e altri paesi dell’Europa dell’Est appoggiano la linea dura tedesca di non concedere il taglio dei debiti alla Grecia. Tuttavia, negli ultimi giorni la Merkel ha dovuto subire pressioni da parte dei suoi alleati stranieri, come la Francia di Hollande, che vorrebbero alleggerire la briglia sulla Grecia.

In Germania la tendenza è contraria. Il quotidiano Tedesco ‘Bild’ aveva proposto un piano in cinque punti da portare al summit Europeo di martedì scorso che includeva l’uscita immediata della Grecia dall’UE. Anche molti membri del partito Cristiano-Democratico della Merkel hanno proposto che l’uscita greca dall’euro possa essere la soluzione migliore.

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