I corsi dell’oro nero continuano la loro discesa senza disegnare movimenti correttivi degni di nota. La rottura di una recente area supportiva potrebbe favorire nuovi ingressi short con ampio spazio di manovra
I corsi del petrolio Brent hanno recentemente rotto l’area statica delimitata dai livelli orizzontali a 70,30 dollari e 69,70 dollari per barile con la seduta negativa di oggi.
Complice il nuovo taglio delle stime per l’anno prossimo da parte dell’Opec. L’organizzazione che raggruppa i produttori di greggio ha infatti annunciato di aver ridotto, per la quarta volta consecutiva, la stima sulla crescita della domanda nel 2019.
In un ottica di più lungo periodo i corsi proseguono la loro caduta libera dopo il segnale bearish Engulfing completatosi con la candela monthly del mese di ottobre, dopo aver segnato i top a 86,74 dollari.
La struttura rialzista di lungo periodo rimane ancora positiva e solo rottura del minimo di swing a 61,76 dollari deteriorerebbe tale view, nonostante i corsi abbiano già da tempo intersecato al ribasso la media mobile a 200 giorni.
Brent, grafico mensile. Fonte: Bloomberg
A tal proposito è importante anche evidenziare il livello supportivo a 62,74 dollari, livello al quale i corsi potrebbero ritrovare vigore, almeno nel breve periodo, interrompendo così il costante calo dei prezzi in atto ormai dai primi giorni di ottobre.
Brent, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Strategie operative su Brent
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Alla luce del recente quadro tecnico del Brent, caratterizzato da prezzi in calo senza la presenza di movimenti correttivi significativi si potrebbe privilegiare un operatività di tipo short alla rottura degli attuali minimi di seduta a 68,16 dollari, con primo obiettivo a 66,70 dollari ed obiettivo più ambizioso a 62,74 dollari, prossimo livello supportivo. Lo stop loss per questo tipo di operatività potrebbe essere posizionato a 69,70 dollari.
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