Alessandra Mussolini punta al bis europeo, l’intervista a Money.it: “Le lobby preparano regolamenti e direttive”

Fabio Frabetti

07/05/2019

07/05/2019 - 15:54

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Per la terza volta nella sua carriera politica, Alessandra Mussolini punta ad essere eletta nel Parlamento Europeo, ancora tra le fila di Forza Italia, nonostante le turbolenze dell’ultimo periodo. In questa intervista ci spiega la sua visione dell’Europa e dell’Italia.

Alessandra Mussolini punta al bis europeo, l’intervista a Money.it: “Le lobby preparano regolamenti e direttive”

Per la terza volta nella sua carriera politica, Alessandra Mussolini punta ad essere eletta nel Parlamento Europeo, ancora tra le fila di Forza Italia, nonostante le turbolenze dell’ultimo periodo. Alla fine ha prevalso la riappacificazione, soprattutto per l’intervento di Silvio Berlusconi che le ha chiesto di ricandidarsi nelle circoscrizioni Centro e Sud.

Con quale spirito affronta questa nuova avventura verso l’Europarlamento, considera questo momento storico decisivo per combattere e pretendere un’Europa diversa?

“Una sfida che ho accettato con entusiasmo dopo la richiesta del presidente Berlusconi,. Sono contenta di averla fatta, sono sempre stata molto istintiva e agisco di getto, per questo ho subito accettato”.

Come giudica l’attuale assetto europeo?

“In divenire con un atteggiamento ancora troppo accondiscendente con la Germania e la Francia, le cose non possono più andare avanti così, a prescindere da quale possa essere l’esito delle elezioni europee”.

L’Italia è stata una vittima dell’Europa e del modo in cui è stata congeniata?

“L’Italia non è vittima è sempre stata compartecipe , ha sempre fatto il lavoro sporco degli altri stati membri, sull’immigrazione, sull’economia, sul debito pubblico. Siamo sempre stati sotto osservazione e gli altri no, non abbiamo mai alzato la voce, è ora di cambiare”

Come vede il dibattito riguardante l’eventuale uscita dall’Euro, ha un senso od è solo speculazione politica?

“No per carità, in Inghilterra si stanno mangiando le mani, stanno piangendo dalla mattina alla sera. E non era neanche dentro completamente, figuriamoci se accadesse a noi. Sono contrarissima all’uscita dall’Euro, l’Europa rimane un valore”.

Come spiega le posizioni per l’uscita dall’Euro da parte dei partiti di governo poi completamente scomparse?

“Soprattutto i 5 stelle avevano posizioni completamente diverse su tanti temi, so bene come si comportano. Anche sull’immigrazione, l’ho potuto vedere bene con i miei occhi quando mi sono trovata in commissione con loro: avevano posizioni molto a sinistra mentre in Italia si comportavano in modo opposto”.

Il Parlamento Europeo non ha grande possibilità di incidere sulle politiche comunitarie, questo non fa perdere un po’ di motivazione nella candidatura?

“Il Parlamento Europeo non c’è dubbio che abbia un minor impatto, questo sistema istituzionale va cambiato. Su Dublino per esempio avevamo fatto un testo molto efficace con la redistribuzione obbligatoria dei migranti tra gli stati membri ed è stato bloccato dal Consiglio”.

Non servirebbe una classe politica maggiormente muscolare che sappia trattare in modo più deciso anche con Bruxelles per affermare l’interesse nazionale?

“Ci vuole sicuramente un grande lavoro di squadra e molto raziocinio ed evitare quell’inutile atteggiamento che porta ad abbaiare in Italia e poi a tacere quando si va a trattare con Bruxelles”.

 Esistono davvero i cosiddetti poteri forti europei?

“Certo che esistono. Ci sono alcune personalità, all’interno della Commissione, che elaborano e compongono la struttura di regolamenti e direttive : questo è un pericolo. Ti inquadrano un dossier che tu puoi solo modificare mantenendo quella cornice. Certamente ci sono delle lobby molto potenti in grado di poter influenzare e condizionare i vari provvedimenti legislativi, bisogna essere pronti ad affrontare tutto questo e modificare quello che viene messo sul tavolo, non è facile. Come capita in Italia nei ministeri, dove ci sono gli inamovibili”.

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