Agenzia delle Entrate: voluntary disclosure, patent box ed altre novità del 2016

Rosaria Vincelli

29 Gennaio 2016 - 19:54

Importanti novità tributarie per il 2016 dall’Agenzia delle Entrate: voluntary disclosure, patent box ed altri strumenti anti evasione. Ecco cosa cambia.

Agenzia delle Entrate: voluntary disclosure, patent box ed altre novità del 2016

L’Agenzia delle Entrate ha introdotto nel 2016 diversi strumenti finalizzati a combattere l’evasione fiscale nel nostro Paese, cercando di prediligere il dialogo e la collaborazione tra fisco e contribuenti. Vediamo le più importanti novità del 2016 per quanto riguarda voluntary disclosure, patent box ed altri strumenti anti evasione.

Agenzia delle Entrate, novità 2016: voluntary disclosure

La voluntary disclosure offre la possibilità a tutti i contribuenti, che detengono patrimoni all’estero illecitamente, di regolarizzare la propria situazione con il Fisco italiano denunciando spontaneamente all’Agenzia delle Entrate di aver violato gli obblighi dichiarativi inerenti il monitoraggio della propria situazione fiscale, mediante la compilazione di un modello online da presentare all’Agenzia delle Entrate.

Questo strumento è stato introdotto dall’’art. 1 della legge 15 dicembre 2014, n. 186 il quale sancisce che i soggetti destinatari degli obblighi di monitoraggio fiscale sono tenuti ad effettuare la procedura per regolarizzare la propria situazione.

In base a quanto stabilito dal comma 2 dell’articolo, inoltre, possono utilizzare tale strumento anche i contribuenti non destinatari degli obblighi dichiarativi di monitoraggio fiscale o che, seppure tenuti, non lo abbiano fatto correttamente per sanare le violazioni degli obblighi di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive, imposta regionale sulle attività produttive e imposta sul valore aggiunto nonché le violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d’imposta.

I contribuenti che intendono utilizzare lo strumento della voluntary disclosure devono accedere alla procedura online per compilare il modello e presentarlo tramite i canali Entratel o Fisconline.

Si ricorda, però, che non è possibile accedere alla procedura “se la richiesta è presentata dopo che l’autore della violazione degli obblighi di dichiarazione abbia avuto formale conoscenza di accessi, ispezioni, verifiche o dell’inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo o di procedimenti penali, per violazione di norme tributarie, relativi all’ambito oggettivo di applicazione della procedura di collaborazione volontaria”.

Agenzia delle Entrate, novità 2016: il "patent box"

Il decreto “patent box”, emesso dal Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (in attuazione dell’art. 1 commi da 37 a 45, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come successivamente modificato dall’articolo 5 del decreto legge del 24 gennaio 2015, n. 3), offre la possibilità ad alcuni contribuenti (i soggetti titolari di reddito d’impresa) di utilizzare un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi, di disegni e modelli, di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

E’ possibile esercitare l’opzione mediante dichiarazione dei redditi relativa al primo periodo d’imposta per il quale si intende utilizzarla, è valida per cinque periodi di imposta ed è irrevocabile e rinnovabile.

L’introduzione di questo regime opzionale di tassazione è finalizzata alla creazione di un mercato italiano più competitivo e accattivante per gli investimenti sia nazionali che esteri, senza andare a discapito della base imponibile italiana.

Agenzia delle Entrate, novità 2016: altri strumenti anti evasione

Uno degli strumenti maggiormente utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione fiscale negli ultimi anni è il redditometro, il quale permette di ricalcolare il reddito imponibile di un contribuente rispetto alle spese sostenute nel periodo di imposta ed ai beni di proprietà, andando a stimare un reddito presunto sulla base delle spese effettivamente sostenute dal contribuente.
Nel 2015 sono state apportate diverse modifiche al redditometro, molte delle quali richieste dal Garante della Privacy.

Da diverso tempo l’Agenzia delle Entrate utilizza gli studi di settore per valutare, attraverso l’analisi di vari parametri, la capacità di produrre reddito da parte di un contribuente, ma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha sottolineato l’esigenza di rivedere gli studi di settore e ridurne l’utilizzo “per renderli maggiormente efficaci e massimizzare l’attendibilità delle stime, assicurandone al contempo la semplificazione anche attraverso la riduzione del loro numero”.

Nell’atto di indirizzo di politica fiscale per gli anni 2016-2018 il ministro Pier Carlo Padoan ha indicato le linee guida per la lotta all’evasione fiscale puntando molto su un rapporto di collaborazione tra fisco e contribuenti, da creare attraverso l’introduzione di servizi che agevolino l’adempimento spontaneo dei cittadini, la proporzionalità dell’azione dell’Amministrazione, l’utilizzo di strumenti telematici ed innovativi, un maggior ricorso a strumenti di prevenzione.

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