Affitti in nero: in arrivo la sanatoria per gli inquilini che hanno denunciato

Valentina Brazioli

7 Maggio 2014 - 11:19

Affitti in nero, il destino degli inquilini che avevano scelto la strada della denuncia per il proprietario di casa inadempiente sembrava inevitabilmente segnato dopo una recente sentenza della Consulta, che aveva sancito l’illegittimità costituzionale dell’apposita norma in materia. Eppure qualcosa si sta muovendo: ecco cosa sta succedendo in Parlamento.

Affitti in nero: in arrivo la sanatoria per gli inquilini che hanno denunciato

Affitti in nero denunciati: dopo quello che sembravaun epilogo a dir poco rocambolesco, siglato dalla Corte Costituzionale, torniamo a parlare di un argomento che, ben al di là dei riflettori mediatici, vede coinvolti circa 500 mila contratti di locazione. La storia, in realtà, è semplice quanto paradossale: l’ex Governo Monti, tramite le norme sulla cedolare secca (dlgs 23/2011 articolo 3 commi 8 e 9), aveva garantito la possibilità, per gli affittuari che avessero denunciato all’Agenzia delle Entrate la mancata registrazione del proprio contratto di locazione, di ottenere un contratto agevolato della durata di 4 anni con un canone ridotto del 70-80 per cento. Una misura chiaramente pensata per far emergere almeno una parte della spaventosa evasione fiscale italiana – nello specifico, quella legata alle locazioni irregolari – incentivando tramite agevolazioni specifiche il ricorso alla denuncia.

L’altolà della Consulta, i rischi per gli inquilini

A guastare la festa a quanti, in nome di una legge dello Stato, avevano pensato di usufruire della possibilità offerta, è giunta lo scorso mese di marzo la decisione della Corte Costituzionale, la quale ha sonoramente bocciato le norme sopracitate, in quanto lesive della libertà contrattuale, poiché imponevano il contraente, la durata e il canone. Una pronuncia che ha fatto molto discutere, sui cui effetti, però, non si è ancora fatta del tutto chiarezza. Il rischio, infatti, confermato anche dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Umberto De Caro, è che tutti gli affittuari denunciatari si potessero ritrovare a dover risarcire i loro padroni di casa, pagando la differenza tra il contratto di locazione originario (seppur non registrato) e quello “agevolato”, con tanto di relativi interessi maturati.

La proposta di sanatoria per tutti gli inquilini

Davanti a questa problematica che, secondo le stime di Sinistra ecologia e libertà, riguarderebbe ben 500 mila contratti di affitto, il Parlamento sembra orientato a procedere lungo la strada della sanatoria. Nella Commissione lavori pubblici e territorio del Senato, infatti, è all’esame il Piano Casa del Governo Renzi, e, grazie al lavoro dei relatori del testo (Franco Mirabelli e Stefano Esposito, entrambi del Partito democratico) l’ipotesi più accreditata è che si giunga a fare salvi gli effetti del dlgs 23/2011, senza che gli inquilini in questione debbano temere di ritrovarsi in mezzo alla strada, o coinvolti in contenziosi per il risarcimento danni nei confronti di un padrone di casa che, di fatto, ha tentato di evadere il fisco.

Il futuro delle sanzioni per chi affitta in nero?

Più difficile, invece, affermare con certezza quali misure intenda assumere l’esecutivo per sanzionare chi sceglie la strada della locazione immobiliare irregolare. La proposta di reintrodurre una norma sulla falsariga di quanto previsto dall’allora Governo Monti, infatti, è stata bocciata proprio per evitare di incorrere nuovamente nello stop della Consulta.

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