Decreto Sostegni bis, fondo perduto partite IVA con nuovo metodo di calcolo: la proposta del CNDCEC

Anna Maria D’Andrea

08/04/2021

02/12/2022 - 15:09

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Decreto Sostegni bis, nuovi contributi a fondo perduto per le partite IVA con calcolo a conguaglio: ad avanzare la proposta è il Consigliere del CNDCEC Gilberto Gelosa, nel corso dell’audizione dell’8 aprile 2021. Un nuovo metodo che garantirebbe equità tra i contribuenti e consentirebbe di superare le criticità dei vecchi ristori.

Decreto Sostegni bis, fondo perduto partite IVA con nuovo metodo di calcolo: la proposta del CNDCEC

Decreto Sostegni bis, contributi a fondo perduto per le partite IVA con calcolo a conguaglio.

Ad avanzare la proposta di una nuova metodologia di calcolo dei nuovi aiuti alle imprese in difficoltà è il Consigliere del CNDCEC Gilberto Gelosa, nel corso dell’audizione dell’8 aprile 2021 presso la Commissione Finanze del Senato sulla conversione del decreto Sostegni.

I 32 miliardi di euro stanziati dall’ultimo scostamento di bilancio del Governo Conte non sono bastati a ristorare le imprese in difficoltà, e i contributi a fondo perduto previsti dal decreto Sostegni n. 41/2021 garantiscono alle partite IVA beneficiarie soltanto una piccola parte della perdita subita a causa della crisi da Covid-19.

Il Governo Draghi si appresta ad approvare un nuovo scostamento di bilancio, il cui valore potrebbe superare i 30 miliardi. Parte delle risorse necessarie per quello che viene definito il decreto Sostegni bis saranno destinate ai nuovi contributi a fondo perduto, riconosciuti anche in relazione alle chiusure del 2021.

I commercialisti propongono una nuova metodologia di calcolo, una sorta di conguaglio che tenga conto degli importi già ricevuti. L’obiettivo è garantire equità nella concessione di aiuti alle partite IVA.

Decreto Sostegni bis, fondo perduto partite IVA con nuovo metodo di calcolo: la proposta del CNDCEC

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili esprime apprezzamento per l’impegno del Governo volto a superare le criticità dei precedenti contributi a fondo perduto, ma in parallelo evidenzia come gli importi riconosciuti ai titolari di partita IVA siano tutt’altro che sufficienti.

Gli 11 miliardi stanziati dal decreto Sostegni per i contributi a fondo perduto non riusciranno a “ristorare pienamente gli operatori economici” delle perdite subite a causa della pandemia. Questo è quanto evidenziato dal Consigliere del CNDCEC, Gilberto Gelosa.

Se da un lato il Governo Draghi si è impegnato a superare le limitazioni dei precedenti contributi a fondo perduto, vedasi l’esclusione dei professionisti ordinistici, per ristabilire equità nell’erogazione degli aiuti alle imprese serve un cambio di passo.

I commercialisti propongono quindi di introdurre, con l’annunciato decreto Sostegni bis, una nuova metodologia di calcolo del fondo perduto, che consideri le somme già ricevute e che garantisca a ciascun operatore un importo a titolo definitivo.

La proposta del Consigliere Cunsolo è quindi di effettuare una “sorta di conguaglio del contributo a fondo perduto spettante”.

L’importo riconosciuto a titolo definitivo verrebbe determinato in base al criterio del calo del fatturato medio mensile, considerando il periodo marzo-dicembre 2020 e lo stesso arco temporale del 2019.

Secondo i commercialisti, il calcolo a conguaglio del fondo perduto consentirebbe di:

“superare l’erraticità dei criteri adottati con i provvedimenti emergenziali dello scorso anno, realizzando una maggiore equità nell’erogazione dei contributi.”

Decreto Sostegni, contributi a fondo perduto: fuori dal calcolo del fatturato medio mensile le cessioni di beni ammortizzabili

Per definire le misure del decreto Sostegni bis è innanzitutto atteso il voto sul nuovo scostamento di bilancio.

Secondo quanto affermato dal Ministro dell’Economia Daniele Franco, al termine della riunione dei ministri delle Finanze e Governatori del G20, nelle prossime settimane il Governo completerà il DEF e in parallelo chiederà al Parlamento un nuovo scostamento di bilancio, per predisporre il nuovo decreto economico a sostegno delle imprese e dei cittadini.

In attesa di novità, i lavori parlamentari proseguono con l’iter di conversione del decreto Sostegni n. 41/2021. Il termine per presentare gli emendamenti è fissato al 9 aprile.

Ed è a tal proposito che sempre nel corso dell’audizione dell’8 aprile, i commercialisti propongono una modifica in sede di conversione sul contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 1 del decreto Sostegni.

La proposta è di cancellare dal calcolo dell’ammontare medio mensile di fatturato e corrispettivi le cessioni di beni ammortizzabili eventualmente effettuate nel 2019 e nel 2020, al fine di considerare esclusivamente la gestione caratteristica dell’attività.

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