Il Garante dei consumatori ha aperto un’istruttoria contro quattro compagnie di gas e luce con contestazioni molto severe, accusandole in sostanza di aver “approfittato” del caro-energia.
Errori nelle comunicazioni ai clienti, modifiche unilaterali dei prezzi e minacce di distacco della corrente elettrica e del gas (solo se non si accettano contratti peggiorativi). Sono le dure contestazioni dell’Antitrust contro quattro compagnie di gas e luce che. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, quindi avrebbero in qualche modo “approfittato” del caro-bollette.
Non bastano quindi gli aumenti vertiginosi dei prezzi di gas e luce, ci sarebbero anche dei comportamenti scorretti da parte di chi li fornisce ai consumatori, che in questo modo sarebbero doppiamente svantaggiati.
Quali sono le aziende coinvolte
I procedimenti istruttori sono rivolti a Iren, Iberdrola, E.on e Dolomiti, fornitori di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero. L’Antitrust ha anche inviato una richiesta di informazioni ad altre 25 società. Si tratta di: A2a Energia, Acea Energia, Agsm Energia, Alleanza Luce & Gas, Alperia, Amgas, Argos, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi.
A queste 25 società l’Autorità chiede copia di eventuali comunicazioni ai consumatori contrarie alla legge, inviate a partire da maggio. Queste si riferirebbero a modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura.
Le modifiche unilaterali dei contratti
I comportamenti delle quattro compagnie finite nel mirino sarebbero contrari al decreto Aiuti bis e al Codice del consumo. Ora l’Antitrust, che ha già sentito le società per sentire la loro difesa, non esclude provvedimenti cautelari urgenti se si dovesse sanare subito la situazione. La violazione delle leggi va ancora accertata, ma in questo caso le indagini sarebbero molto veloci.
A E.on e Iberdola viene contestato di aver comunicato la fine del contratto per “eccessiva onerosità” a meno che il cliente non avesse accettato un nuovo contratto con “condizioni economiche peggiori”. Dolomiti, invece, per l’Antitrust avrebbe modificato in modo unilaterale del prezzo di fornitura prima dell’arrivo del decreto Aiuti bis. E ancora Iren avrebbe detto ai clienti dei contratti a prezzo fisso scaduti, proponendone di nuovi a condizioni economiche peggiori senza che il cliente potesse recedere dalla fornitura.
Cosa dice il decreto Aiuti bis
Si violerebbe in questo modo innanzitutto l’articolo 3 del decreto legge Aiuti bis, che si concentra proprio sui contratti sottoscritti sul mercato libero dell’energia e del gas. In particolare l’articolo sospende fino ad aprile del prossimo anno tutte le clausole contrattuali che permettono ai fornitori di modificare il prezzo della fornitura. Così, ogni preavviso di modifica dei prezzi, se comunicato prima dell’entrata in vigore del decreto, è sospeso, a meno che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate.
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Le possibili pubblicità ingannevoli
Infine Dolomiti e Iberdrola avrebbero realizzato pubblicità “ingannevoli”, secondo cui l’energia è ricavata da fonti rinnovabili e che “evidenzierebbero l’impossibilità di fornire energia elettrica al prezzo contrattualmente stabilito per l’aumento del prezzo del gas naturale”.
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