I 5 fallimenti di aziende più famosi degli ultimi 25 anni. Li ricordi tutti?

Ilena D’Errico

18 Agosto 2025 - 06:11

Ecco quali sono stati i 5 fallimenti di aziende più grandi degli ultimi 25 anni.

I 5 fallimenti di aziende più famosi degli ultimi 25 anni. Li ricordi tutti?

Il fallimento di un’azienda è un evento tragico per diverse persone, a cominciare dai dipendenti rimasti all’improvviso senza un posto di lavoro. Si tratta purtroppo di una realtà sempre più comune che non segue logiche geografiche o temporali: quando arriva il momento anche l’azienda più florida può crollare. Ciò vale anche per le aziende più grandi, che falliscono raramente ma non sono del tutto esonerate da questo rischio. Al contrario, anche le ripercussioni del fallimento lievitano quando riguarda un’azienda di grandi proporzioni. Il numero di lavoratori, il debito, il danno all’economia sono più elevati tanto più l’azienda era di successo, insieme alla preoccupazione dei cittadini. Bisogna infatti ricordare che anche attività ritenute sicure e al riparo dalla crisi possono fallire, come insegnano i fallimenti di aziende più famosi degli ultimi 25 anni. Avvenimenti che hanno sconvolto tutto il mondo ma di cui molti si sono dimenticati dopo qualche anno. Ecco i 5 più importanti.

Lehman Brothers

Il primo posto tra i fallimenti più importanti degli ultimi 25 anni non può che andare alla Lehman Brothers. Si trattava della quarta banca più grande degli Stati Uniti fino al suo fallimento nel 2008, portando gli economisti dell’epoca a definirlo come “un’enorme catastrofe”. Difficile non condividere, considerando le irreparabili conseguenze sull’economia globale. Il fallimento della Lehman Brothers, dovuto a molteplici cause ma soprattutto all’insolvenza dei mutui subprime, comportò una perdita da migliaia di miliardi di dollari e la disoccupazione di quasi 30 milioni di persone.

Grazie al lungo periodo di attività e all’ingente patrimonio si pensava che la Lehman Brothers fosse pressoché immune ai rischi della crisi. In proposito si diceva proprio che fosse too big to fail, per l’appunto troppo grande per fallire. Come oggi sappiamo, però, questa sicurezza si è sgretolata nel 2008, quando la banca ha annunciato un debito da oltre 600 miliardi di dollari e lasciato a casa 26.000 dipendenti. Una dichiarazione che ha segnato per sempre la storia di tutto il mondo, che ormai dava per scontata la solidità della banca.

Enron Corporation

Tra i peggiori casi di bancarotta della storia c’è quello della Enron Corporation. Quella che era una delle compagnie energetiche più vaste del mondo annunciò un crac da 65 miliardi di dollari nel 2001, privando circa 20.000 dipendenti del posto di lavoro e causando la perdita di miliardi di dollari di fondi pensione. Il caso della Enron Corporation, che negli anni precedenti aveva avuto una crescita esponenziale, mostra tutta la vulnerabilità delle aziende di grandi dimensioni. La solidità della compagnia, dal fatturato di 130 miliardi di dollari, è stata infatti sfruttata per uno dei tentativi di truffa più pericolosi di sempre. Il fallimento della Enron è stato seguito da diverse condanne, venendo considerata responsabile anche per i fallimenti di altre società a causa delle irregolarità contabili.

General Motors

Nonostante l’esito finale anche alla General Motors spetta il titolo di fallimento più importante degli ultimi 25 anni, un evento chiave per il settore automobilistico americano. Con un debito da 91 miliardi di dollari la General Motors ha presentato istanza di fallimento nel 2009, ricevendo prestiti dal governo Usa e del Canada che le hanno permesso di ristrutturarsi. La nuova GM, a forte partecipazione pubblica, è oggi nuovamente un’azienda di spicco nell’industria automobilistica statunitense, ma è impossibile dimenticare la sua storia altalenante.

Washington Mutual

Nel 2008 è avvenuto il fallimento anche della Washington Mutual (Wamu), fino ad allora uno dei maggiori istituti bancari e di credito degli Stati Uniti. Tra le cause si cita spesso il ritiro di oltre 16,7 miliardi di dollari dai depositi in soli 10 giorni a causa del panico generato dalle perdite subite dall’istituto. Anche in questo caso, ovviamente, le cause sono molteplici e per lo più riconducibili al caos immobiliare.

Toys «R» Us

Tra i più grandi fallimenti di sempre abbiamo infine quello di Toys “R” Us che ha dichiarato bancarotta nel 2017. Dopo quasi un secolo di successo nella vendita al dettaglio di giocattoli l’azienda non ha retto la concorrenza con gli e-commerce, con un buco da 400 milioni di dollari e la perdita del posto di lavoro da parte di 33.000 dipendenti.

Argomenti

Iscriviti a Money.it