4 fattori per capire il caos economico mondiale

Violetta Silvestri

7 Giugno 2025 - 09:51

Eventi e dati della prossima settimana possono aiutare a capire quanto è davvero caotica la situazione economica mondiale: tra dazi, sfide commerciali, tensioni geopolitiche 4 fattori da osservare.

4 fattori per capire il caos economico mondiale

Sarà un’estate calda per mercati ed economia internazionale? Le premesse per un prolungato clima di incertezza ci sono tutte.

Mentre Trump continua a innervosire il mondo con la sua confusionaria strategia di minacce tariffarie, attivazione concreta di dazi, passi indietro annunci di tregue per la guerra commerciale, gli investitori hanno imparato che qualsiasi annuncio del presidente degli Stati Uniti tende a non avere valore a lungo prima che lui rinvii o faccia marcia indietro. Non è più il tycoon il motore della volatilità.

Tuttavia, proprio la sfida commerciale a colpi di tariffe ha innescato una serie di reazioni, eventi, nuove situazioni geopolitiche piuttosto rischiose, dalle incerte dinamiche della crescita globale - vista in calo dai maggiori enti internazionali - alle aspettative in aumento per l’inflazione, fino alla tensione alle stelle tra USA e Cina, con ripercussioni sulle materie prime.

Il caos economico è esploso. Per capire alcune di queste nuove dinamiche, ecco 4 fattori da considerare e che saranno in evidenza nella prossima settimana dei mercati.

1. Trump e l’altalena dei dazi

L’elevata volatilità che ha scosso i mercati ad aprile e per tutto maggio si è attenuata, con gli investitori che si sono abituati all’approccio altalenante di Trump su tutto, dai dazi alle relazioni personali: l’ultimo esempio è il litigio con l’ex capo di DOGE e amministratore delegato di Tesla, Elon Musk.

L’indice VIX, l’indicatore della paura di Wall Street, è sceso di nuovo sotto la linea dei 20, che molti considerano un limite. Da quando Trump è diventato il 47° presidente il 20 gennaio, l’indice ha superato quota 20 in 47 occasioni. Nei cinque mesi precedenti, aveva superato quel livello 18 volte.

Nell’ultimo mese, ci sono stati solo sette giorni in cui il VIX ha superato quota 20, rispetto a tutti i giorni dal 2 aprile, “Giorno della Liberazione”, all’inizio di maggio. Trump sta perdendo il ruolo di destabilizzatore dei mercati?

2. Terre sempre più rare

La disputa commerciale tra Washington e Pechino ha riportato a galla una questione spinosa: quella delle terre rare.

La Cina detiene il controllo assoluto sulla fornitura globale delle cosiddette terre rare, elementi essenziali in quasi tutti i dispositivi high-tech in circolazione, dalle automobili ai missili da crociera. Quando la Cina interrompe la fornitura, l’impatto si sente ovunque.

L’ industria automobilistica è la prima a essere colpita e ad annunciare l’allarme: Suzuki ha sospeso la produzione della Swift, poche settimane dopo che Ford ha fatto lo stesso per il suo SUV Explorer. Le case automobilistiche tedesche sono in stato di agitazione poiché il blocco dell’export di queste materie prime dalla Cina sta mettendo a dura prova una produzione già fiaccata da altri motivi.

La Casa Bianca ha attaccato duramente Pechino per aver rinnegato gli accordi tariffari presi a Ginevra il mese scorso, ma la Cina sta facendo lo stesso, attaccando duramente gli Stati Uniti per la revoca dei visti per studenti e le restrizioni sui chip all’avanguardia.

I dati commerciali cinesi di lunedì chiariranno la posta in gioco, mentre i dati sull’inflazione di quel giorno mostreranno se gli sforzi di Pechino per stimolare la domanda interna stanno funzionando.

3. Commercio europeo e tariffe

I dati commerciali di aprile per l’Unione Europea del 13 giugno potrebbero offrire un’idea abbastanza precisa della situazione attuale quando hanno iniziato ad applicarsi i dazi a intermittenza di Trump.

L’UE è nel mirino del presidente degli Stati Uniti. Il tycoon ha affermato più volte che l’unico scopo dell’Unione è “approfittare” dell’America, sostenendo che il suo Paese vanta un deficit commerciale di 200 miliardi di dollari con l’Unione solo in merci, rendendo l’UE il suo secondo partner commerciale per quanto riguarda i beni dopo la Cina.

Le vendite di automobili, acciaio, prodotti farmaceutici, beni di lusso e abbigliamento, tra le altre cose, nell’UE rappresentano un grande business. Il 23 maggio Trump ha dichiarato che avrebbe imposto dazi del 50% su tutte le importazioni dall’UE, salvo poi fare marcia indietro due giorni dopo, rinviando i dazi di un mese dopo una «chiamata molto gentile» con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

L’UE cammina sul filo del rasoio.

4. Inflazione di nuovo in aumento?

Gli investitori sperano che l’eventuale aumento del rapporto sull’inflazione al consumo USA di mercoledì prossimo non sarà così grave come temuto, viste le tattiche commerciali irregolari di Trump.

I dati recenti mostrano che l’inflazione sta scendendo vicino all’obiettivo del 2% della Federal Reserve . Tuttavia, le pressioni sui prezzi nei settori manifatturiero e dei servizi stanno aumentando.

Un buon indicatore delle previsioni di inflazione a lungo termine dei mercati indica solo una moderata preoccupazione.

L’ultimo Beige Book della Fed ha mostrato che l’attività economica si sta indebolendo, mentre costi e prezzi stanno aumentando nelle diverse regioni: una combinazione che i decisori politici non vogliono vedere.

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