3 Paesi (più 1) che possono far scoppiare una guerra nucleare

Flavia Provenzani

26/06/2023

26/06/2023 - 18:01

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I timori per una guerra nucleare, dopo quanto accaduto in Russia e le recenti minacce dalla Corea del Nord, si fanno sempre più concreti.

3 Paesi (più 1) che possono far scoppiare una guerra nucleare

La possibilità di una guerra nucleare si fa sempre più concreta. Aumentano le minacce, si moltiplicano i Paesi potenzialmente coinvolti, sale il numero dei motivi per cui uno scontro nucleare potrebbe infine diventare realtà.

Quest’ultimi, conti alla mano, sono tre. E tutti hanno a che fare con gli Stati Uniti.

Guerra nucleare in arrivo?

Le possibilità di limitare la concorrenza sul fronte delle armi nucleari attraverso degli accordi sul controllo degli armamenti ad oggi sono pari a zero. Gli Stati Uniti hanno recentemente dichiarato che la Russia non è conforme al trattato New START, l’ultimo stilato a tema armi nucleari tra USA e Russia. Poiché la Russia è coinvolta nella guerra con l’Ucraina, è improbabile che Mosca – che ha sospeso la partecipazione all’accordo – possa mai consentire le ispezioni necessarie affinché si possa attestare il pieno rispetto del trattato. Nel frattempo, la Cina è stata molto chiara sul non aver alcun interesse a sottostare a un regime di controllo degli armamenti con gli Stati Uniti. Ed ora ci si mettono, di nuovo, i moti di rivolta tra la popolazione nordcoreana, volenterosa di vendicarsi contro il nemico numero uno a distanza di 73 anni dallo scoppio della guerra di Corea.

C’è via una corsa agli armamenti è ormai certo. La domanda è se i suoi protagonisti si accontenteranno di raggiungere lo status di distruzione mutua assicurata (che vede lo schieramento di armi nucleari per la distruzione del nemico causare a sua volta uno schieramento opposto in una controffensiva di pari entità) o se opteranno per un mix di offesa e difesa a dimostrazione della propria capacità di sopravvivere e mitigare un attacco nucleare.

1) Guerra nucleare tra Stati Uniti e Corea del Nord

La popolazione nordcoreana ha parlato chiaro: nel fine settimana, in occasione di una manifestazione a Pyongyang per il 73° anniversario dello scoppio della guerra tra Corea e USA, ha epresso a gran voce il desiderio di una "guerra di vendetta" per distruggere gli Stati Uniti, come riportato oggi dall’agenzia di stampa nazionale. Secondo la KCNA, agenzia di stampa statale, nella giornata di domenica hanno partecipato 120.000 nordcoreani, tra studenti e lavoratori, impugnando manifesti con slogan come «Gli Stati Uniti imperialisti sono i distruttori della pace» e «L’intero continente americano è nel nostro raggio di tiro».

Il clima, assai teso, va ad accrescere le preoccupazioni sulla possibilità che la Corea del Nord effettui presto un altro lancio del suo primo satellite spia militare al fine di monitorare ancor più da vicino le attività militari degli Stati Uniti. Il primo lancio, fallito, è avvenuto lo scorso maggio.

Secondo KCNA, la Corea del Nord ora ha in mano «l’arma più forte in assoluto per punire gli imperialisti statunitensi», specificando come «i vendicatori di questa terra scalpitano per l’indomabile volontà di vendicarsi contro il nemico».

È ormai da tempo che la Corea del Nord si è dotata di sofisticate armi nucleari e che testa diverse armamenti di ultima generazione, tra cui il missile balistico intercontinentale più grande di cui sia nota l’esistenza. Tale pluriennale corsa agli armamenti è rivolta non solo verso gli Stati Uniti, ma anche nei confronti della Corea del Sud. Secondo Pyongyang, gli USA «stanno compiendo sforzi disperati per innescare una guerra nucleare», alla luce il sostegno strategico statunitense riversato nei territori della Corea del Sud.

2) Guerra nucleare tra Stati Uniti e Cina

Il peggioramento delle tensioni su Taiwan tra Cina e Stati Uniti rappresenta un’ulteriore possibile minaccia di una guerra nucleare. Anche su questo fronte la corsa agli armamenti nucleari è già da tempo in corso, velocizzatasi a causa della volontà della Cina di raggiungere lo status di vera grande potenza mondiale, potendo finalmente vantare un’influenza strategica pari a quella raggiunta da Stati Uniti e Unione Sovietica durante il culmine della Guerra Fredda, quando entrambe le superpotenze acquisirono la capacità certa di distruggersi reciprocamente.

Tutto lo sforzo cinese per conquistarsi un dominio nucleare si colloca nel tentativo di assicurarsi dei vantaggi decisivi non solo contro gli Stati Uniti ma anche alla luce del futuro incerto della Russia sulla scia della guerra contro l’Ucraina.

Con il crescere della potenza cinese sono nate delle nuove dinamiche all’interno della possibile guerra nucleare.

Le forze nucleari strategiche statunitensi sono dimensionate e mirate a scoraggiare le forze nucleari russe e poche altre. Gli Stati Uniti probabilmente non hanno capacità sufficienti per una «distruzione mutua assicurata» sia contro la Russia che contro la Cina in contemporanea.

Per questo motivo alcuni osservatori hanno iniziato a mettere in dubbio l’efficacia dell’ombrello nucleare americano, ovvero la capacità degli USA di salvaguardare i Paesi alleati (tra cui tutta la NATO, Corea del Sud e Giappone) dalla minaccia di ritorsioni nucleari qualora venissero attaccate.

Da qui una domanda sorge spontanea: gli Stati Uniti rischierebbero davvero una guerra nucleare per difendere Taiwan?

3) Guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia

A complicare lo scenario legato ad una possibile guerra nucleare arrivano, da ultime, le vicende che hanno scombussolato Mosca nel fine settimana.

La marcia del gruppo di mercenari Wagner sulla capitale russa ha riacceso un vecchio timore per gli Stati Uniti, quello legato alle conseguenze delle armi nucleari in Russia in caso di guerra civile o caos domestico.

Il raggiungimento di un accordo tra il capo del Wagner, Yevgeny Prigozhin, e il Cremlino ha bloccato l’avanzata dei mercenari e il possibile scoppio di un grave conflitto sul territorio russo. Ma l’episodio, indubbiamente, segnala come il potere nelle mani di Vladimir Putin si sta via via indebolendo.

Al momento i funzionari statunitensi sentiti da Reuters non credono vi sia una minaccia immediata alla sicurezza delle armi strategiche e tattiche della Russia. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che l’accordo col Wagner è stato mirato ad evitare scontri e spargimenti di sangue.

Negli ultimi anni il Cremlino ha dedicato ingenti risorse per modernizzare il proprio arsenale nucleare. A preoccupare oggi è la possibilità che una fazione militare dissidente acquisisca capacità decisionale su alcune delle armi nucleari, lasciando il mondo ad interrogarsi sui possibili scenari.

L’arsenale nucleare della Russia è il più esteso al mondo: nel 2022 consisteva in 5.977 testate nucleari secondo una stima della statunitense Federation of American scientists, rispetto alle circa 5.428 detenute dagli Stati Uniti. Avere il controllo sulle armi nucleari a disposizione di Mosca ad oggi è assai difficile, dopo la decisione di Putin nell’agosto 2022 di interrompere le ispezioni statunitensi ai siti nucleari russi ai sensi del trattato New START, che consentiva alle parti di ispezionare e monitorare le reciproche forze nucleari strategiche.

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