2 giugno 2016: i 70 anni della Repubblica italiana, donne al voto

Fiammetta Rubini

22/06/2016

22/06/2016 - 09:17

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Il 2 giugno 2016, festa della Repubblica italiana: esattamente 70 anni fa le donne si recavano al voto per la prima volta. Ecco cosa si celebra quest’anno nel settantesimo anniversario della nascita della Repubblica.

2 giugno 2016: i 70 anni della Repubblica italiana, donne al voto

La Repubblica italiana compie 70 anni. Il 2 giugno 1946 è una data indimenticabile perché anche le donne furono chiamate al voto per la prima volta nella storia del nostro Paese.

Il 2 giugno è la festa della Repubblica, ma quest’anno il 2016 è particolarmente speciale perché la Repubblica italiana festeggia i suoi settant’anni. Settant’anni, ma non li dimostra, diranno i più nostalgici.

Ma la data in cui si celebra la nascita di una nuova Italia che si lasciava alle spalle guerra e nazifascismo corrisponde a un’altra importante vittoria sociale, frutto di lunghe battaglie e dibattiti: l’estensione del voto alle donne, fino ad allora escluse dall’accesso alle urne.

Era il 2 giugno 1946 quando i cittadini italiani furono chiamati alle urne per il referendum istituzionale per scegliere tra Monarchia e Repubblica e per la prima volta in Italia anche le donne ebbero il diritto di esprimere il loro voto.

2 giugno 1946: il primo voto delle donne

Il referendum fu indetto per stabilire la forma dello Stato e vide la vittoria dei repubblicani con il 54,3% dei voti contro il 47,7% dei monarchici.

Se si escludono le elezioni amministrative del marzo 1946, che interessarono solo alcune regioni, il 2 giugno 1946 votarono per la prima volta in Italia anche le donne. Una conquista arrivata dopo anni di lotte civili e comunque in ritardo rispetto agli altri Paesi europei e agli Stati Uniti.

Per la prima volta le cronache dell’epoca immortalarono volti noti del mondo del cinema come Anna Magnani e la leggendaria Dama Bianca, compagna del ciclista campione Fausto Coppi, assieme a Camilla Ravera, Teresa Noce, Lina Merlin, divenuta poi famosa per la legge sulle case chiuse che porterà il suo nome. Donne della Resistenza che già nel Ventennio fascista avevano combattuto per la democrazia.

Non mancarono i pareri contrari al voto alle donne, espressi anche da tantissime celebrità, come Vittorio De Sica e Vittorio Gassman, che consideravano il voto un “nemico della serenità domestica”.

2 giugno 1946: la monarchia in esilio

Con la fine della monarchia, che aveva guidato l’Italia dal 1861, fino al Ventennio fascista e alla Seconda Guerra Mondiale, si proclama anche l’esilio dei Savoia.

Re Umberto II di Savoia lascia l’Italia partendo dall’aeroporto di Ciampino diretto in Portogallo. Era stato re per poco più di un mese, dal 9 maggio 1946 fino al 18 giugno, e per questo soprannominato “Re di Maggio”.

In contemporanea con la nascita della Repubblica Italiana venne eletta l’Assemblea Costituente con il duplice compito di eleggere il capo provvisorio dello Stato e di redigere la Costituzione della Repubblica Italiana nella sua forma originaria.

Si parla sempre più di Costituzione in vista di un altro referendum, stavolta confermativo, che si svolgerà il prossimo ottobre e che si riferisce alla riforma costituzionale voluta e messa in atto dal premier Matteo Renzi.

Per tutti gli appuntamenti e le info per la festa del 2 giugno clicca qui.

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