Dove si trovano i minerali critici in Italia? Un nuovo programma di esplorazione promette di cercare le materie prime più ambite del momento sul nostro territorio: ecco dove.
L’Italia punta alla valorizzazione mineraria sempre più strategica per il futuro e avvia una nuova campagna di esplorazione su tutto il territorio nazionale, con 14 progetti.
Il Programma Nazionale di Esplorazione Mineraria prevede il coinvolgimento di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e Servizio Geologico d’Italia di ISPRA e il lavoro di 5 unità operative e oltre 400 specialisti.
Lo scopo è di valutare il potenziale italiano in ambito di materie prime e minerali critici, divenuti ormai essenziali per lo sviluppo di settori industriali altamente tecnologici e all’avanguardia. Nella corsa alle risorse utili per avviare settori legati alla transizione energetica e non solo, diverse nazioni stanno percorrendo strade nuove, in grado di indebolire la dipendenza da fornitori stranieri, in primis la Cina.
Con 3,5 milioni di euro investiti per una prima fase di indagine sui depositi naturali, l’Italia vuole aggiornare la situazione mineraria del Paese con informazioni aggiuntive a quelle ormai storiche e datate. Dopo 30 anni dall’ultimo investimento pubblico nel settore, il piano di esplorazione si rende indispensabile. L’obiettivo è anche quello di offrire dati utili aagli investitori su quante materie prime ci sono nel Paese.
Materie prime critiche in Italia, ecco dove nel nuovo piano
“Un primo passo per una strategia mineraria nazionale sostenibile e integrata con gli obiettivi europei”: così è stato definito il nuovo programma di esplorazione italiano dal presidente Ispra Stefano Laporta.
Ma dove verranno cercate le materie prime? I siti più promettenti nei quali cercare sono:
- Lombardia e Trentino-Alto Adige per fluorite e barite, nonché di terre rare localizzate nelle Alpi Meridionali;
- Piemonte e Liguria per i metalli del gruppo del platino (PGM) e giacimenti di rame e manganese oltre ai depositi di grafite;
- Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Marche per il litio, sia in contesti geotermali che sedimentari;
- Toscana per antimonio e magnesio delle Colline Metallifere;
- Lazio per la fluorite;
- Campania per litio, feldspati;
- Calabria per grafite
- Sardegna: per giacimenti di rame, tungsteno, fluorite, terre rare e metalli preziosi
In una prima fase saranno impiegate tecniche non invasive per iniziare a esplorare. I sondaggi esplorativi diretti avranno luogo in un secondo momento, dopo valutazioni ambientali.
Quali minerali critici ci sono in Italia?
Il programma intende esplorare il territorio alla ricerca principalmente delle Materie Prime Critiche e Strategiche così chiamate ed elencate dalla Commissione Europea.
Tra queste spiccano le più ricercate e preziose in termini di sviluppo industriale e innovativo: litio, boro, grafite, rame, manganese, fluorite, barite, feldspato, antimonio, tungsteno, titanio, bismuto, arsenico, magnesio, terre rare e metalli del gruppo del platino, oltre a zeoliti e minerali industriali.
Secondo il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, “con il Programma Nazionale di Esplorazione, l’Italia si dota di uno strumento moderno e trasparente per conoscere e valorizzare il proprio potenziale minerario, nel pieno rispetto dell’ambiente.” Inoltre, il piano si inserisce nell’emergenza economica e geopolitica di oggi. Sviluppo industriale europeo e sicurezza degli approvvigionamenti dipendono molto dal possesso di materie prime chiave.
© RIPRODUZIONE RISERVATA