Le 10 Regioni a rischio zona gialla: dove potrebbero scattare le restrizioni entro Natale

Stefano Rizzuti

1 Dicembre 2021 - 17:50

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Oltre al Friuli-Venezia Giulia e all’Alto Adige sono ben 10 le Regioni che rischiano di passare in zona gialla nelle prossime settimane, forse già entro Natale: vediamo quali.

Le 10 Regioni a rischio zona gialla: dove potrebbero scattare le restrizioni entro Natale

Non solo Friuli-Venezia Giulia (già in giallo) e Bolzano (lo sarà dal 6 dicembre). Il rischio della zona gialla si avvicina anche per altre Regioni che nel giro di un paio di settimane (se non addirittura meno) potrebbero perdere la fascia bianca ed entrare in quella con più restrizioni.

Con la zona gialla le differenze, in realtà, non sono moltissime: tornano le mascherine all’aperto per tutti (ma in molte città sono già previste per tutti, anche in bianco) e per il resto le differenze praticamente non esistono, neanche sull’applicazione del super green pass.

Ma da qui a Natale le Regioni in zona gialla potrebbero aumentare. A rischiare c’è di sicuro la Calabria, con valori per i ricoveri in area medica e in terapia intensiva già al limite. Ma anche Lazio, Lombardia e Veneto, i territori con più contagi negli ultimi giorni. Vediamo quali sono i territori da tenere d’occhio, considerando che l’aumento dei casi e dei ricoveri, comunque, potrebbe anche subire accelerazioni o frenate in ogni Regione.

I dati su ricoveri e terapie intensive Regione per Regione

A livello nazionale l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è all’8% mentre in area medica si attesta al 9%. Ricordiamo che la zona gialla scatta con il 10% di intensive e il 15% di ricoveri in area non critica. Vediamo i dati Regione per Regione sulla base delle cifre fornite da Agenas e aggiornate al 30 novembre considerando che la prima cifra riguarda le rianimazioni e la seconda i ricoveri:

• Abruzzo 5% - 8%
• Basilicata 0% - 4%
• Calabria 9% - 13%
• Campania 4% - 9%
• Emilia-Romagna 8% - 9%
• Friuli-Venezia Giulia 14% - 23%
• Lazio 10% - 11%
• Liguria 9% - 9%
• Lombardia 7% - 13%
• Marche 10% - 9%
• Molise 3% - 7%
• Bolzano 11% - 20%
• Trento 9% - 9%
• Piemonte 6% - 7%
• Puglia 4% - 5%
• Sardegna 6% - 4%
• Sicilia 5% - 9%
• Toscana 9% - 5%
• Umbria 13% - 8%
• Valle d’Aosta 3% - 21%
• Veneto 10% - 8%.

Il Friuli-Venezia Giulia rischia la zona arancione

Il Friuli-Venezia Giulia è la prima Regione a essere entrata in zona gialla e ora rischia addirittura il passaggio in arancione. Se il trend di contagi, ricoveri e terapie intensive dovesse continuare a crescere non è da escludere un passaggio in arancione - con più restrizioni per i non vaccinati - già prima delle feste di Natale.

Le Regioni che rischiano la zona gialla

Certa della zona gialla è la Provincia di Bolzano: le restrizioni scatteranno da lunedì 6 dicembre, come già confermato negli scorsi giorni. Ma il rischio - con i dati sui ricoveri in netto aumento - è di arrivare persino alla zona arancione, addirittura già entro Natale.

Nessun altro territorio dovrebbe passare in zona gialla dalla prossima settimana, ma quelli a rischio iniziano a diventare sempre più. Tra questi c’è sicuramente la Calabria, vicinissima ai valori sia per le intensive che per l’area medica nonostante un’incidenza dei contagi relativamente bassa rispetto al resto d’Italia.

Valori in aumento e non molto lontani dai limiti si registrano anche in Emilia-Romagna, Lazio (quelli Agenas, in realtà, sono sovrastimati rispetto alla reale disponibilità di posti letto), Liguria, Marche e Trento. Diversa la situazione in Lombardia dopo si registra la crescita maggiore per ricoveri e terapie intensive (ora siamo comunque al di sotto delle soglie).

In Umbria preoccupano le intensive (ben oltre il limite) ma reggono ancora i dati sui ricoveri ordinari. Il contrario di quanto succede in Valle d’Aosta, dove il valore dei ricoveri in area non critica è più vicino alla zona arancione che alla gialla, ma per le rianimazioni c’è ancora ampio margine. Infine preoccupa l’aumento di contagi e ricoveri anche in Veneto: il margine è ancora ampio, ma la zona gialla sembra un’ipotesi concreta entro Natale, come detto anche dal presidente Luca Zaia.

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