I 10 cambiamenti dell’economia post-Covid

Violetta Silvestri

30 Dicembre 2020 - 13:58

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L’economia mondiale non sarà più la stessa dopo lo shock senza precedenti della pandemia. Quali trasformazioni sono in atto? 10 temi cruciali del cambiamento economico post-Covid.

I 10 cambiamenti dell’economia post-Covid

Il 2020 che sta per andarsene porterà via un anno drammatico. La pandemia ha sconvolto il mondo e accelerato cambiamenti cruciali per il futuro. Anche per l’economia.

Lo scenario economico post-Covid, infatti, non sarà più lo stesso dopo l’impatto dell’epidemia. Trasformazioni sono già in atto e altre si paleseranno nei mesi prossimi: cosa sta succedendo all’economia mondiale travolta dal coronavirus?

Una risposta ha provato a darla Bloomberg in una sua analisi. Dal mondo del lavoro al ruolo delle politiche fiscali dei Governi, fino alla crescita di disuguaglianza e povertà e al dominio delle banche centrali sono almeno 10 i cambiamenti dell’economia globale che il Covid sta lasciando in eredità al mondo.

1. Stato e debito pubblico

L’intervento dello Stato si è intensificato durante la pandemia. Supportare categorie in crisi, lavoratori senza occupazione e blocchi della produzione a causa delle restrizioni per la pandemia è diventato il ruolo principale dei Governi.

Per pagare questi interventi, i governanti del mondo hanno registrato disavanzi di bilancio record, pari a 11.000 miliardi nel 2020, secondo McKinsey & Co. C’è già un dibattito su quanto a lungo può continuare tale spesa e quando i contribuenti dovranno iniziare a pagare il conto. Almeno nelle economie sviluppate, tassi di interesse bassissimi e mercati finanziari imperturbabili non indicano una crisi a breve termine.

Nel lungo periodo si delinea un ripensamento sul peso del debito pubblico. Il nuovo consenso afferma che i Governi hanno più spazio da spendere in un mondo a bassa inflazione e dovrebbero utilizzare la politica fiscale in modo proattivo per guidare le loro economie.

2. Banche centrali e liquidità

Le banche centrali sono tornate a stampare moneta. I tassi di interesse hanno toccato nuovi minimi storici. I governatori degli istituti finanziari quali BCE e Fed hanno intensificato il loro Quantitative Easing, ampliandolo per acquistare titoli di debito sia societari che governativi.

Tutti questi interventi monetari hanno creato condizioni finanziarie agevoli e scatenato una frenesia di investimenti speculativi, che ha lasciato molti analisti preoccupati per i moral hazard futuri. Ma le politiche della banca centrale saranno difficili da invertire, soprattutto se il mercato del lavoro rimarrà ancora pressato dalle restrizioni e le aziende continueranno la loro recente corsa al risparmio.

3. Debito societario

Una delle più preoccupanti eredità del Covid è l’aumento del debito societario. La Banca dei regolamenti internazionali calcola che le società non finanziarie hanno preso in prestito oltre 3.000 miliardi di dollari netti nella prima metà del 2020.

Con i ricavi che precipitano in molti settori a causa dei blocchi o della cautela dei consumatori e le perdite che intaccano i bilanci delle imprese, secondo un nuovo rapporto esistono le condizioni per una grave crisi di solvibilità aziendale.

C’è il rischio dell’espandersi delle “imprese zombie”, che non possono sopravvivere in un mercato libero e sono mantenute in vita solo dagli aiuti di Stato, rendendo l’intera economia meno produttiva.

4. Disuguaglianza

La Banca Mondiale avverte che la pandemia sta generando una nuova generazione di povertà e turbolenze del debito, e il FMI afferma che le nazioni in via di sviluppo rischiano di tornare indietro di un decennio.

I Paesi poveri non hanno le risorse per proteggere i posti di lavoro e le imprese - o investire in vaccini - come hanno fatto gli Stati più ricchi, e dovranno stringere la cinghia o rischiare crisi valutarie e fuga di capitali.

5. Ripresa a forma di K

Il rischio del mondo post-Covid è di cadere nella trappola della ripresa economica a forma di K. Cosa significa?

Il virus ha ampliato i divari di reddito o ricchezza scavando linee di faglia di classe, razza e genere. Le donne, per esempio, sono state colpite in modo sproporzionato, in parte perché lavorano di più nei settori in difficoltà, come i servizi. Non solo, hanno dovuto assumersi gran parte dell’onere aggiuntivo per l’assistenza all’infanzia quando le scuole sono state chiude.

Il lavoro a bassa retribuzione nei servizi sta peggiorando le sue condizioni a causa delle limitazioni imposte contro il Covid proprio mentre i mercati finanziari, dove le attività sono per lo più di proprietà dei ricchi, sono tornati a correre molto più velocemente dei mercati del lavoro.

6. Automazione e robot

Il Covid-19 ha innescato nuove preoccupazioni sul contatto fisico in settori in cui le distanze sociali sono difficili, come vendita al dettaglio, ospitalità o gestione di magazzini. Una soluzione è sostituire gli umani con i robot.

Durante la pandemia, le aziende hanno accelerato il lavoro su macchine in grado di controllare gli ospiti negli hotel, tagliare le insalate nei ristoranti o riscuotere le tasse ai caselli. E lo shopping si è spostato ulteriormente online.

Queste innovazioni renderanno le economie più produttive, ma faciliteranno anche la sparizione di determinate professioni.

7. Smart working

Una vera rivoluzione del modo di lavorare si è scatenata con la pandemia: lo smart working è ormai una realtà difficile da scardinare.

Il fenomeno da una parte è una preoccupazione per le aziende coinvolte nella “vita in ufficio”, come le agenzie per gli immobili commerciali, i negozi di alimenti e i trasporti. Dall’altra, è un vantaggio per altre società: le azioni della piattaforma di videoconferenza Zoom sono aumentate di oltre sei volte quest’anno.

Non solo, l’opzione del lavoro a distanza, insieme alla paura del virus, ha anche innescato una fuga precipitosa di abitanti delle città verso i sobborghi o le campagne e, in alcuni Paesi, un aumento dei prezzi degli immobili rurali.

8. Viaggi e intrattenimento

Il turismo globale è diminuito del 72% durante l’anno fino a ottobre, secondo le Nazioni Unite. McKinsey ritiene che un quarto dei viaggi di lavoro potrebbe scomparire per sempre man mano che le riunioni si spostano online.

L’impatto della pandemia potrebbe essere permanente non solo sugli spostamenti, ma anche per l’industria dell’intrattenimento. Grandi eventi e concerti saranno ancora gestiti come prima dell’epidemia? La gente avrà paura di luoghi troppo affollati e bisognerà mostrare dei certificati di vaccinazione per frequentare alcuni spazi?

Domande le cui risposte potrebbero cambiare per sempre alcuni settori economici.

9. Globalizzazione diversa

Quando le fabbriche cinesi hanno chiuso all’inizio della pandemia, si sono verificate vere e proprie onde d’urto attraverso le catene di approvvigionamento di tutto il mondo. Imprese e Governi sono stati costretti a riconsiderare la loro dipendenza dalla potenza manifatturiera mondiale.

Una globalizzazione diversa, quindi, potrebbe svilupparsi: importazioni da altre aree del mondo, con diversificazione rispetto alla Cina e maggiore produzione nazionale i possibili trend.

10. Rivoluzione green

La ripresa economica post-Covid dovrà puntare sulle energie rinnovabili: questo appare ormai un imperativo categorico degli Stati del mondo.

La crisi da pandemia ha fatto riflettere sulla vulnerabilità ambientale del mondo. I Governi dalla California al Regno Unito hanno annunciato piani per stoppare la vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2035. E Joe Biden è stato eletto con la promessa che gli Stati Uniti si uniranno nuovamente all’accordo di Parigi.

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