10 aziende che Amazon sta uccidendo

Marco Ciotola

09/05/2019

09/05/2019 - 22:29

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Nel pieno di un’avanzata alla conquista di ogni settore esistente, Amazon sta lentamente uccidendo una lunga serie di aziende in tutto il mondo. Ecco quali sono le più note

10 aziende che Amazon sta uccidendo

Mentre l’impero di Jeff Bezos cresce e si espande, sempre più aziende sono costrette a modificare drasticamente le loro strategie commerciali, e assistere al contempo a un inevitabile riduzione dei loro volumi di affari.

Tra l’acquisizione di Whole Foods Market, la partnership con Nike e i dipartimenti Wardrobe and Handmade, Amazon sembra indirizzato verso un processo di conquista globale, che ha come obiettivo praticamente ogni settore esistente.

Una corsa che ha reso Bezos l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio netto stimato in 160 miliardi di dollari. Ma mentre le sue finanze crescono e la compagnia si estende, tante altre aziende perdono le porzioni di mercato che Amazon sta fagocitando.

Ecco allora una panoramica sulle società che stanno subendo i maggiori contraccolpi.

UPS e FedEx

In un primo momento tra i principali partner di Amazon, sono improvvisamente diventate nemiche della realtà di Bezos quando - in un processo rapido e continuo - la società è arrivata nel 2019 a consegnare quasi il 30% dei propri ordini direttamente ai clienti, assumendo il ruolo di player cruciale nell’area logistica e spedizioni.

Amazon ha a disposizione 50 aerei, su strada ci sono 20.000 furgoni ed è in fase di test la consegna a domicilio robotica.

Il nuovo programma di spedizioni sta ridimensionando il volume di mercato di UPS e FedEx. Ma potrebbe avere un effetto ben più massiccio nei prossimi anni, specie se Amazon continua a mostrarsi in grado di offrire prezzi inferiori rispetto ai suoi concorrenti.

Walgreens, CVS e Rite-Aid

Bezos pianificava un ingresso nell’industria farmaceutica da tempo, e a metà del 2018 ha inglobato PillPack, piattaforma per l’acquisto di medicinali online che, combinata all’esperienza e-commerce di Amazon, può seriamente rivoluzionare il settore, sebbene sia ancora troppo presto per dirlo con certezza.

Certo è che, sulla scia dell’acquisizione, le azioni di Walgreens, CVS e Rite-Aid hanno perso un totale di 12,8 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.

Blue Apron

La tempistica dell’IPO di Blue Apron non poteva essere peggiore. A meno di due settimane dall’acquisizione - dal valore di 13,7 miliardi di dollari - di Whole Foods da parte di Amazon, la società che consegna cibo a domicilio ha segnato il peggior esordio alla Borsa di New York del 2017, e il titolo segna una costante discesa.

Ma le cattive notizie non sono finite qui per la società, visto che il colosso di Bezos ha annunciato l’intenzione di entrare nel business della consegna pasti a domicilio.

Macy’s

Macy’s mostra difficoltà già da diversi anni, e la crescita di Amazon non ha certo migliorato le cose. Dopo i massimi storici delle azioni di luglio 2015 - a quota 69 dollari - ad aprile 2019 segnavano appena 24 dollari.

Un grosso colpo è arrivato da Amazon Wardrobe, che offre la possibilità di acquistare capi d’abbigliamento online. Superando Walmart e Target, a marzo è diventato il più grande rivenditore di abbigliamento d’America.

Costco

Costco un tempo recitava la parte del leone nel commercio al dettaglio; l’abbonamento proposto dalla compagnia è stato il primo a svolgere un ruolo di vero e proprio sollecito all’utenza, rafforzamento quotidiano del marchio e del legame con i singoli clienti. Ma mentre Amazon continua a crescere, Costco si è bloccato.

A partire dalla fusione con Price Club del 1993, gli abbonamenti hanno superato quota 80 milioni in 24 anni. Per dare una misura del confronto, Amazon Prime è stato lanciato nel 2005, e alla fine del 2018 contava 97 milioni di utenti negli Stati Uniti.

Foot Locker

I rivenditori di abbigliamento sportivo vivono già un periodo nero, a causa di una concorrenza sempre maggiore, alternative economiche e abitudini frugali dei millennial.

Dal 2017 Foot Locker registra perdite che vanno avanti a intervalli più o meno regolari, e la notizia che Nike inizierà a vendere i suoi prodotti su Amazon è stata un altro duro colpo per la compagnia.

Sulla scia dell’annuncio, le azioni di diverse importanti catene sportive hanno segnato i minimi di 52 settimane. Nel maggio 2018, Footlocker ha annunciato che chiuderà 110 dei suoi punti vendita.

Barnes & Noble

Un tempo regina nel commercio di libri al dettaglio, Barnes & Noble è ora in declino. Amazon, partito come libreria online nel lontano 1995, è rapidamente divenuto leader indiscusso - e per notevole distacco - del settore.

A luglio 2015 il prezzo delle azioni Barnes & Noble segnava 28,66 dollari. Da quel momento in poi - in un intervallo che ha portato le azioni Amazon a quadruplicare - l’azienda di Manhattan è precipitata fino a 5 dollari ad azione.

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