Xiaomi vuole dominare l’elettrico in Europa rubando talenti a questa casa automobilistica tedesca

P. F.

29 Settembre 2025 - 12:32

Il colosso dell’elettronica di consumo cinese aprirà nel 2027 il primo Centro di Ricerca e Sviluppo e Progettazione in Europa. E sta già rubando talenti dalle case automobilistiche concorrenti.

Xiaomi vuole dominare l’elettrico in Europa rubando talenti a questa casa automobilistica tedesca

Xiaomi è pronta a conquistare il mercato automobilistico europeo. Il colosso dell’elettronica di consumo cinese aprirà nel 2027 a Monaco di Baviera, in Germania, il primo Centro di Ricerca e Sviluppo e Progettazione Xiaomi EV. E la scelta geografica è tutto tranne che casuale. La città tedesca è, infatti, uno dei principali centri europei per l’ingegneria e la progettazione automobilistica.

Il nuovo polo Xiaomi - il primo costruito al di fuori del territorio cinese - lavorerà su progetti di veicoli ad alte prestazioni, sviluppo di tecnologie per veicoli elettrici, innovazione nel design, orientamento al cliente e ricerca avanzata. L’azienda punta in alto e, proprio per questo motivo, sta attuando una massiccia campagna di reclutamento alla ricerca dei migliori talenti nell’industria automobilistica.

Il primo “colpo grosso” è stato già mandato a segno: Kai Langer, storico responsabile del design della gamma elettrica BMW, lascerà la casa automobilistica tedesca dopo oltre vent’anni di onorato servizio per rivoluzionare i look delle auto Xiaomi.

Xiaomi punta sullo storico designer di BMW Kai Langer

L’obiettivo di Xiaomi è chiaro: creare un design originale per le sue automobili. Questa urgenza scaturisce dalle numerose critiche che, nel corso degli anni, hanno additato la società cinese come “scopiazzatrice” di progetti altrui - la loro SU7 sarebbe la copia della Porsche Taycan, il modello YU7 invece della Ferrari Purosangue.

Grazie alle competenze di Kai Langer, un pioniere nel campo dei design delle automobili elettriche, Xiaomi punta a rinnovare il brand per dargli un’identità originale e riconoscibile che sia in grado di catturare l’attenzione dei consumatori europei.

L’innovazione globale della divisione EV

A oggi, Xiaomi ha una capitalizzazione di mercato di circa 183.000 miliardi di dollari, in crescita di circa il 67% rispetto al 2024, quando la società debuttò ufficialmente nel settore automotive. Anche il titolo in Borsa è quadruplicato. Questo boom, secondo la società, è stato trainato soprattutto dalla divisione veicoli elettrici: il SUV Xiaomi SU7 ha superato i 258.000 ordini entro la fine del 2024, consolidando Xiaomi tra i principali produttori di EV in Cina. Inoltre, la nuova serie di telefoni Xiaomi 17, lanciata a settembre 2025, ha rafforzato ulteriormente le vendite.

L’apertura del nuovo centro a Monaco segna ora un passo chiave per Xiaomi, che punta a diventare leader globale nella mobilità intelligente. Dopo il lancio in Cina dei modelli SU7, SU7 Ultra e YU7, l’azienda accelera sulla strategia di lungo periodo basata sull’ecosistema “Human x Car x Home”, la formula con cui Xiaomi descrive il proprio ecosistema integrato.

In questo modo, l’automobile diventa un’estensione naturale degli smartphone e dei dispositivi IoT Xiaomi. Dal controllo remoto del veicolo tramite telefono fino all’integrazione con la smart home - che permette, ad esempio, di regolare luci e climatizzazione prima di rientrare a casa - la visione di Xiaomi punta a eliminare i confini tra mobilità, vita domestica e tecnologia personale, offrendo un’esperienza totalmente unificata.

Il centro europeo entra quindi a far parte di una rete destinata a collegare Cina, Europa e, in futuro, gli Stati Uniti, con l’obiettivo di integrare software, hardware e servizi in un’unica piattaforma, seguendo il modello già sperimentato con successo nel settore smartphone, capace di offrire soluzioni tecnologicamente avanzate a prezzi competitivi. Una prospettiva che solleva preoccupazioni tra le case automobilistiche dominanti in Europa che, giustamente, temono di perdere quote di mercato e leadership nel settore. Resta da vedere, adesso, quale sarà la loro strategia di risposta.

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