Risarcimento danni per ritardo aereo, quando spetta e quanto

Ilena D’Errico

22 Giugno 2025 - 00:32

Aereo in ritardo: ecco quali sono i diritti ai passeggeri. A chi spetta il risarcimento danni, a quanto ammonta e come farne richiesta. anche alla luce delle nuove regole Ue.

Risarcimento danni per ritardo aereo, quando spetta e quanto

I ritardi possono capitare con tutti i mezzi di trasporto e causano sempre grossi disagi, ma nel caso dell’aereo la situazione è particolarmente complessa. Prendere un volo in ritardo può compromettere tutta l’organizzazione del viaggio, i pasti, le coincidenze e gli impegni pianificati. Molto dipende anche dalla gravità del ritardo e dalla possibilità per il passeggero di accedere a rimedi alternativi. In ogni caso, i ritardi dei voli aerei possono causare grosse difficoltà. Di conseguenza, alcuni viaggiatori hanno diritto a un risarcimento danni, ma solo a determinate condizioni. In particolare, è necessario provare il danno subito a causa del ritardo e la colpa della compagnia aerea.

Il risarcimento è una forma di tutela estesa, perché consente la riparazione dei danni subiti e quantificabili, che possono essere piuttosto elevati. Non è però molto facile il riconoscimento di questo diritto in caso di ritardo, a meno che non segua una vera e propria cancellazione del volo. I diritti dei passeggeri sono però tutelati dalla normativa europea, che di recente ha rivisto proprio la disciplina sui ritardi. Nel dettaglio, vengono previsti rimborsi da 300 o 500 euro se i ritardi superano, rispettivamente, 4 o 6 ore. Questa compensazione economica, tuttavia, non sempre copre effettivamente i danni subiti dal viaggiatore. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul risarcimento.

Quando spetta il risarcimento per il volo in ritardo

Come anticipato, non sempre chi parte in ritardo ha diritto a un risarcimento. Questo perché acquistando un biglietto aereo si accettano anche i rischi imprevedibili che possono comportare un ritardo o perfino un annullamento del volo, senza che ciò sia imputabile a un errore della compagnia. Difatti, non è prevista alcuna tutela se la causa del ritardo è dovuta a circostanze eccezionali.

Tra gli esempi più classici ci sono gli scioperi, le condizione meteorologiche avverse, i guasti e le chiusure che interessano gli aeroporti o perfino lo spazio aereo. Ovviamente, anche in questi casi il ritardo non deve comunque essere dovuto a una negligenza della compagnia di volo, come invece potrebbe essere il mancato avviso dei passeggeri, la manutenzione non effettuata, la preparazione non adeguata alle condizioni meteorologiche e così via.

In questi casi ai viaggiatori spettano alcuni servizi gratuiti forniti dalla compagnia (telefonate, cibo e bevande e hotel a seconda degli orari del volo e della durata del ritardo). Se il ritardo supera le 5 ore, i passeggeri possono anche rinunciarvi in favore di un rimborso o di un trasporto sostitutivo, secondo le condizioni della compagnia. Non c’è però diritto al risarcimento. Quest’ultimo spetta invece quando il ritardo non è attribuibile a un caso fortuito, bensì a una colpa, un errore o una negligenza della compagnia aerea.

La compagnia non è responsabile se dimostra di aver adottato tutte le precauzioni possibili per far fronte a emergenze di vario tipo, se non ha potuto adottarle per un evento del tutto eccezionale e imprevedibile oppure se ha avvisato i passeggeri con un congruo preavviso.

Quanto spetta?

Non è possibile quantificare a priori l’importo del risarcimento danni a seguito di un ritardo del volo. A differenza delle ipotesi di cancellazione, infatti, neanche il prezzo pagato per il biglietto aereo fornisce un parametro utile. Idealmente, il risarcimento dovrebbe essere quantificato in base ai danni subiti e comprovati dal passeggero. Si dovrebbero quindi sommare tutte le spese sostenute a causa del ritardo, come costi per altri mezzi di trasporto, pasti e così via.

Nel totale bisogna inoltre includere anche le perdite, per esempio a causa della variazione dell’orario di arrivo a destinazione potrebbero essersi verificati vari inconvenienti: una penale della struttura alberghiera per il ritardo, l’impossibilità di raggiungere il luogo prefissato, un appuntamento saltato e così via. Anche i danni morali potrebbero risultare rilevanti, sempre ammesso di trovarsi nella sfera di responsabilità della compagnia, soprattutto riguardo al trattamento riservato al viaggiatore e all’assistenza fornita dal vettore per limitare i disagi. L’importo preciso può essere determinato soltanto dal giudice in base a tutte le circostanze utili, ma comunque non dovrebbe essere inferiore a una somma tra 300 e 500 euro, prendendo come riferimento la normativa Ue.

Come ottenere il risarcimento danni

Se il ritardo subito si collega a una responsabilità della compagnia aerea è possibile chiedere un risarcimento, dapprima con una richiesta formale alla compagnia aerea (possibilmente con l’assistenza di un legale) e in caso di riscontro negativo avviando una causa civile (per cui l’avvocato è d’obbligo).

Bisognerà quindi documentare il ritardo, anche semplicemente con il biglietto aereo che riporta l’orario e le dichiarazioni testimoniali o altri documenti che attestano l’arrivo del volo. Poi, la parte più complicata, cioè provare i danni e le loro cause.

Per i danni di natura patrimoniale, in realtà, l’onere probatorio non è eccessivamente gravoso. Tutti i pagamenti e gli esborsi che il passeggero ha dovuto sostenere a causa del ritardo e che non erano posticipabili sono utili, con scontrini, ricevute o tracciabilità del conto. Rientrano in questa ipotesi eventuali penali comminate dalla struttura di arrivo, necessità di acquistare altri biglietti per il trasporto.

La situazione si fa più complessa per i danni morali o esistenziali, che difficilmente danno adito al risarcimento, a meno che ledano in modo profondo un interesse costituzionale. In questo caso servono per lo più le perizie tecniche, principalmente mediche e psicologiche, che attestino un peggioramento della qualità della vita. Perizie fondamentali anche per gli eventuali danni riportati a livello di salute.

Infine, non resta che dimostrare la causa del ritardo e cioè la colpa della compagnia aerea. Per esempio, non aver avvisato i passeggeri per tempo di un evento prevedibile, come uno sciopero o una chiusura dell’aeroporto preannunciata, ma anche la mancanza dei servizi spettanti in caso di ritardi.

Si precisa invece che per quanto riguarda il reclamo alla compagnia aerea, la nuova normativa Ue garantisce 6 mesi di tempo al passeggero e fornisce alla compagnia un tempo massimo di 14 giorni per rispondere. La comunicazione dovrà essere chiara o prevedere direttamente il pagamento. Ecco perché, almeno nell’ambito comunitario, è preferibile di norma percorrere questa soluzione piuttosto che intentare causa per un risarcimento, a meno che ci siano danni davvero considerevoli.

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