In zona rossa si possono visitare in casa amici, parenti e congiunti non conviventi? Vediamo regole e rischi.

Le visite a parenti, amici e congiunti sono vietate in zona rossa? Cosa si rischia e quali sono le regole per Pasqua e Pasquetta?
Il governo Draghi ha imposto una stretta alle visite tra le mura domestiche: queste sono sempre vietate in zona rossa, unica eccezione nei giorni 3, 4 e 5 aprile, quando sarà concessa una visita al giorno, entro i confini della Regione, nel limite di 2 persone al massimo.
Tuttavia, dopo le vacanze pasquali, nelle Regioni che si confermeranno in zona rossa non sarà più possibile andare a trovare persone non conviventi, pena pesanti sanzioni economiche.
Visite in casa vietate in zona rossa
Niente più visite tra le mura domestiche nelle Regioni della zona rossa e in zona arancione scuro. Qui il preoccupante aumento dei contagi ha reso necessaria una nuova stretta, soprattutto riguardo agli incontri domestici senza mascherina.
Significa che non si può più andare a casa di amici, congiunti e parenti non conviventi a meno che non ricorrano situazioni di urgenza e necessità o motivi di studio e lavoro, da giustificare mediante autocertificazione.
Si può andare a casa del fidanzato/a soltanto se il luogo in cui avviene l’incontro coincide con la residenza, il domicilio o l’abitazione.
I trasgressori rischiano la multa da 400 a 1.000 euro e la denuncia per Falso se dichiarano informazioni non veritiere nell’autocertificazione consegnata alle Forze dell’ordine.
Visite ammesse a Pasqua anche in zona rossa
Il governo ha concesso una deroga limitatamente alla Pasqua. Sono ammesse le visite in casa, dalle 5 alle 22, nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 con le regole seguenti:
- 2 persone al massimo, senza contare i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti con esse conviventi;
- una volta al giorno;
- entro i confini della Regione.
Visite in casa in zona rossa: le eccezioni
Quanto detto non si applica nei casi di necessità e urgenza, per i quali le visite in casa altrui sono sempre ammesse. Tra queste rientrano la necessità di prestare assistenza ad un amico o parente malato e solo e il ricongiungimento familiare con i figli collocati presso l’altro genitore.
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