Vaiolo delle scimmie: cos’è, sintomi e come si trasmette

Giorgia Bonamoneta

18/05/2022

03/08/2022 - 10:32

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Confermato almeno un caso di vaiolo delle scimmie nel Regno Unito. L’uomo è tornato dall’Africa ed è entrato in contatto con diverse persone, ma la situazione sembra essere sotto controllo.

Vaiolo delle scimmie: cos’è, sintomi e come si trasmette

Nuovi casi di vaiolo delle scimmie sono stati scoperti nel Regno Unito. A darne notizie è stata l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Paese (Ukhsa). Il paziente è un uomo rientrato di recente dalla Nigeria (Africa). Tutte le persone che hanno viaggiato e sono entrate in contatto con il paziente sono state contattate e hanno iniziato la profilassi contro il vaiolo. La situazione è quindi sotto controllo e non è scattato nessun allarme sanitario.

Non è la prima volta che il vaiolo delle scimmie giunge in Europa e in particolare nel Regno Unito. Il vaiolo delle scimmie, scoperto per la prima volta nel 1958, si presenta con alcuni casi ogni anno. Negli ultimi decenni il numero di persone contagiate è basso, ma in aumento. Secondo gli esperti il motivo è che, da quando è stato debellato il vaiolo, il vaccino di prevenzione non viene più iniettato e quindi le persone non sono coperte e rischiano maggiormente il contagio.

Il vaiolo delle scimmie è molto meno contagioso del vaiolo che si trasmette tra le persone, ma comunque può avvenire un contagio da uomo a uomo. I sintomi sono simili al vaiolo e nel giro di due settimane (10-12 giorni) si manifestano febbre e dolori muscolari. Evidenti, e più spaventose, sono soprattutto le eruzioni cutanee, dette pustole, sul volto e sulle mani.

Casi di vaiolo delle scimmie nel Regno Unito: l’avviso dell’Agenzia sanitaria

Ukhsa, l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, ha reso nota la conferma di almeno un caso di persona contagiata con il vaiolo delle scimmie. La patologia infettiva virale, causata dal Monkeypox virus, è meno contagiosa del vaiolo, ma è comunque capace di diffondersi e sviluppare i sintomi. L’uomo ricoverato e sotto osservazione come “paziente zero” è entrato in contatto con diverse decine di persone nel corso dei dodici giorni serviti al vaiolo per manifestarsi. Al momento però non ci sono conferme di altri casi, oltre a quelli riportati (senza fonte) dalla Bcc.

Le prime segnalazioni del vaiolo delle scimmie sono avvenute nel 1958 e da quel momento sono emersi diverse centinaia di casi. Il boom di contagi è avvenuto tra il 1981 e il 1986, quando in Africa sono stati scoperti fino a 338 casi. Il tasso di fatalità si aggirò intorno al 9,8% delle persone non vaccinate contro il vaiolo. Il vaiolo delle scimmie è infatti molto simile al vaiolo oggi debellato, dai sintomi fino al vaccino, tanto che questo è efficace per l’85% anche sul vaiolo delle scimmie.

Che cos’è il vaiolo delle scimmie: sintomi e pustole

La causa della malattia è un virus chiamato Monkeypox, che appartiene al gruppo degli orthopoxvirus, lo stesso di vaiolo, vaccina e cowpox virus. La malattia che si manifesta al contagio del vaiolo delle scimmie è quindi molto simile al vaiolo. La grande differenza sta nella mortalità: il vaiolo delle scimmie è molto meno letale (10%) rispetto al vaiolo che si diffondeva tra le persone (30%). Negli esseri umani, i sintomi si presentano dopo circa 12 giorni.

I sintomi più comuni sono:

  • febbre e brividi;
  • cefalea;
  • mialgia;
  • dolore alla schiena;
  • spossatezza;
  • linfoadenopatia;
  • vescicole e pustole;
  • lesioni cutanee a grappolo su viso;
  • ingrossamento dei linfonodi.

L’aspetto più sconvolgente del vaiolo, quello che impressiona di più, è la presenza di eruzioni cutanee. Queste diventano presto croste e cadono; nel giro di due o quattro settimane la malattia scompare.

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